In molti mi chiedono come e in che ordine scrivo di jazz. Non ho una risposta: è una questione di empatia. In genere, il disco che fa più breccia di altri nei miei ascolti quotidiani, determina la ricerca e l’articolo del mese.
Questo giro è dedicato, per queste ragioni, ai Crusaders.
Jazz
Podcast. Scrivere Jazz. La splendida passione di Murakami
Ed io che pensavo di essere stata originale! Qualcuno più importante di me ha scritto esattamente quello che da un pezzo questa rubrica si ingegna di fare.
Lo scrittore giapponese e il suo amore per il jazz – “La musica di Chet Baker aveva un inconfondibile profumo di giovinezza” – “Miles conficca senza pietà il suo cuneo magico nelle incrinature dell’animo” – “Mi è venuta una voglia terribile di ascoltare La Mer suonata da Django Reinhardt…”
Podcast. La creatività come cifra totale: Sonny Rollins
E’ troppo vecchio per andare in giro a fare concerti e assistere ad uno di questi è un privilegio che non avrò mai. Ma chi ha avuto la fortuna partecipare ad un live di Sonny Rollins, oggetto del mio appuntamento con la rubrica, sa che è una esperienza davvero molto fuori dal comune. Provate a inserire nel lettore dischi come Saxophone Colossus e capirete.
Podcast. Addio, Yankee Bird
Per usare le parole della nostra discaia, “La chiusura di un locale Jazz è un lutto di tutti”. In specie se, come nel caso del Conor Byrne di Seattle, ha fatto la storia della musica dal vivo trasformando per sempre, come una gentrification urbana, la vita del suo quartiere e della città intera.
Podcast unplugged. La storia la fanno le donne parte 7: The Marvellettes
La storia la fanno le donne; la nostra discaia l’ha detto molte volte (tanto da farne una rubrica nella rubrica). Il settimo appuntamento di giro, a dirla con il suo modo, è dedicato a un album che ha fatto epoca: Sophisticated lady. Loro sono le Marvelletes; tradotto: le Meravigliose. Il che è vero ancora oggi.
Podcast. La storia la fanno le donne parte 6: Gladys Knight
È stata una delle maggiori esponenti della soul music della Motown tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70 e forza trainante di un gruppo musicale famigliare, non inteso come popolare ma nel vero senso della parola: i componenti erano tutti imparentati tra loro e il gruppo di Atlanta era quello dei…… Gladys Knight and the Pip’s.
L’imperatrice dell’R&B è l’oggetto di giro di Francy Schirone.
Tony Bennett, l’ultimo Crooner d’America
Tony Bennett era nato a New York il 3 agosto 1926 da una famiglia di origini italiane: Anthony Benedetto (il suo vero nome) era uno dei tre figli di John Benedetto – un negoziante che nel 1906 era emigrato negli Stati Uniti da Podàrgoni, vicino a Reggio Calabria – e di Anna Suraci, una sarta che era nata negli Stati Uniti subito dopo l’emigrazione dei suoi genitori, anch’essi reggini, avvenuta nel 1899.
Il ricordo fuori dal coro della nostra discaia di Tony Bennett
Podcast Unplugged. Fenton Robinson, Somebody Loan me a Dime
Pochi ricordano il suo nome, dove e cosa ha suonato. Eppure è tra i nomi tutelari del blues al pari con i più celebrati Elmore James,Buddy Gay fino a Muddy Waters e tra i fondadori della scuola del “Chigago elettric blues”. Lui è Fenton Robison e qui si parla di uno dei suoi album più celebrati: “Somebody loan me a dime”, “Qualcuno mi presti un cenntesimo”.
Manca da molti anni ormai ma alcuni non l’hanno dimenticato. Francy Schirone, compresa.
Le molte vite di Wayne Shorter
Sia che abbia ridefinito il jazz acustico moderno con Miles Davis e nei suoi gruppi, sia che abbia incrociato i Weather Report e Joni Mitchell, il sassofonista e compositore è rimasto un intrepido e insaziabile esploratore musicale. Il ricordo personale e della musica di Wayne Shorter della nostra beniamina Francy Schirone.