Nuova faccia, nuove lingue

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Anche in BookAvenue ci siamo chiesti come affrontare il cambiamento di paradigma che la crisi ha imposto e continua a imporre. Diversità, equità, inclusione e l’appartenenza sono termini di un vocabolario a noi già noto ma che obbliga a nuovi indirizzi. La domanda è: cosa siamo disposti a fare per cambiare in meglio la nostra organizzazione e, in definitiva, il nostro modo di pensare e proporre i libri? Siamo pronti a prendere un rinnovato impegno per creare un’organizzazione più inclusiva, più capace, cioè, di essere interessante per i lettori?  

Di passaggi difficili, in BookAvenue, ce ne intendiamo. Siamo “online” dal 1996, all’inizio come foglio d’informazione (intranet) a uso dei librai; oggi così come lo leggete.   Come tutti i blog, le riviste di settore e siti letterari, anche il nostro vive di auto alimentazione dei contenuti, autofinanziamento e volontarismo. Abbiamo sempre pagato di tasca nostra lo sforzo di cambiare e di essere sempre adeguati alle sollecitazioni del nuovo che avanza. Ogni nostro nuovo viaggio è iniziato sempre con la promessa a noi stessi che saremmo rimasti sul pezzo, fedeli e impegnati nel lavoro, non importa quanto difficile fosse e capaci di portare nuove idee.  

Dopo il successo del BookAvenue Book Festival, il primo festival letterario interamente online, che ha ricevuto molta eco sulla stampa nazionale e fatto conoscere BookAvenue a molte migliaia di lettori, si deve all’intuito della nostra amica e scrittrice Isabella Paglia e la sua meravigliosa squadra la fortunata nascita di BookAvenueKids, un sito autonomo, del tutto indipendente, dedicato alle letterature per l’infanzia. Questa importante iniziativa nata dalla già famosa rubrica del sito, Piccoli Lettori Crescono, ha confermato la nostra vocazione di dedicare alle letterature per l’infanzia – e non solo – una grande attenzione e ha consolidato la nostra reputazione. La reputazione online è la sola merce di scambio che si ha: il solo patrimonio a disposizione.

Dopo, però, abbiamo continuato senza guardarci attorno pensando che il “più” era fatto. Non era così. Non è cosi.

La nostra diversità, allora, dov’è finita? Come un fuoco che ha necessità di essere alimentato, non inventandosi niente di nuovo rischia di auto spegnersi. La caduta di lettori dei nostri articoli non può nascondersi dietro la scusa di molti: “tanto le librerie sono chiuse, a cosa serve informarsi sui i libri?”; anche perché i dati di vendita del mercato libraio hanno mostrato una certa buona salute. No: le ragioni sono più profonde.

Sono mancati un vero impegno nell’identificare risorse intellettuali necessarie per trasformarci ancora con nuove idee, e un’organizzazione adeguata ai tempi. Sapevamo che per abbracciare veramente un’azione, dovevamo integrarla in ogni parte della nostra attività. 

Poi, è arrivata la stanchezza. Non tutti i colleghi hanno saputo o potuto star dietro alle esigenze di un impegno come quello che BookAvenue chiede costantemente. Alcuni, semplicemente, hanno avuto altro da fare.

Ridefinire i nostri obiettivi

Abbiamo deciso di scommetterci ancora una volta ed essere audaci nella nostra visione per il futuro di BookAvenue. 

Stiamo ri-creando e sosterremo la nostra proposta d’intrattenimento culturale con una comunicazione attenta alla diversità, all’inclusione e che ispiri le persone a fare il meglio per sé e per gli altri.

Scrivere testi non è per niente facile: bisogna che questi interessino a qualcuno, che divertano, che informino e che siano capaci di creare legami. Ecco un nuovo principio ispiratore: fare il proprio lavoro migliore significa pensare soprattutto a fare del bene prima che fare bene. 

Per rendere tutto ciò una realtà, abbiamo chiarito alcuni obiettivi di alto profilo che ci serviranno da bussola:

  • Un principio cardine da confermare: ci rivolgiamo a tutti, proprio a tutti. Quale che sia il colore della pelle, il credo religioso, la cultura di appartenenza.  
  • Fornire supporto coerente e sostenibile a quanti desiderano informarsi su cosa propone il mercato editoriale. 
  • Fornire nuovi contenuti sul tempo libero e attività  in e outdoor, con una particolare attenzione a temi come lo stile di vita individuando cose interessanti e creative da fare raccontati con leggerezza.
  • Trovare nuovi partner e nuove lingue.
  • Trovare una nuova formula di autogoverno e altrettante forme di finanziamento.

Il nostro nuovo slogan. Da: “Il social web che parla di libri” a ” Leggi, ascolta, vivi!

Ci occupiamo e ci occuperemo sempre di libri. Comprendiamo, però, che per attrarre nuovi lettori possiamo, dobbiamo, allargare la nostra visione proponendo alcune novità. 

Pensiamo di offrire idee e proposte per il tempo libero attraverso articoli che suscitino la curiosità e voglia di fare da parte dei nostri lettori. 

Pensiamo di offrire la nostra proposta con una nuova piattaforma, più snella nei contenuti e più facile da usare, che consenta più interazioni con i nostri lettori creando loro le migliori condizioni per essere più partecipative. Non più una comunicazione a senso unico, dunque, ma proveniente da entrambi i lati dello schermo quale che sia il device che si sta usando.  

Finiamo con un ringraziamento agli amici della Reloadlab.it, che ci accompagneranno di qui in avanti, senza il cui supporto non avremmo potuto continuare.

La redazione di BookAvenue


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