La famiglia, simbolo sacro italiano, luogo privilegiato di crescita e dannazione allo stesso tempo. Con sarcasmo tagliente, attimi di folgorante comicità e tragici sobbalzi, Claudiléia Lemes Dias imbastisce una trama tanto amara quanto possibile. Nessun requiem per mia madre (Fazi Editore) è un ritratto nudo e crudo dell’ipocrita quadro perfetto tipico borghese e ipercattolico..
I migliori libri del 2022 scelti per voi
Cari amici di BookAvenue, vi auguriamo di passare le prossime Festività con lo stesso sguardo di gioia dei bambini.
A nostro modo, vi consigliamo di passarle leggendo, proponendovi, secondo un’unica guida, quella del gusto, i libri che abbiamo davvero amato quest’anno.
La scelta, vale anche come consigli per gli acquisti per i vostri regali.
Un abbraccio virtuale da parte di tutti noi della redazione di BookAvenue.
Buon Natale!
Nuova faccia, nuove lingue
Nuove facce e nuove lingue per nuove cose da dire. Vi raccontiamo il rinnovo di BookAvenue
Editoria. Fondo pluralalismo importantissimo. Intervista all On. Lattazio
Nei giorni scorsi è arrivato sul tavolo del nuovo sottosegretario con delega all’Editoria, Giuseppe Moles, un appello affinché recepisca le indicazioni del Parlamento, già approvate all’unanimità dalla Commissione Cultura, per salvaguardare migliaia di posti di lavoro, centinaia di aziende e soprattutto il diritto dei cittadini a informarsi liberamente. Un tema che in questi giorni (vedi il caso dei vaccini) sta tornando prepotentemente di attualità.
Due anni senza Roth
Philip Milton Roth (Newark, 19 marzo 1933 – New York, 22 maggio 2018) è stato uno dei più noti e premiati scrittori statunitensi, considerato tra …
Peter Handke.Canto alla durata
“Canto alla durata” di Peter Handke: archi del tempo e senso del luogo, nel nostro monotono sublime.
di Alberto Cellotto
Curioso destino quello di Gedicht an die Dauer di Peter Handke, uscito per Suhrkamp nel 1986 e proposto già nel 1988 da Braitan, editore di Brazzano (Gorizia). Nel 1995 il libro fu collocato da Einaudi in una collana non segnatamente poetica, sulla scia di un interesse cresciuto per la produzione dello scrittore austriaco, con in copertina la “Linea Infinita” di Piero Manzoni (accostamento visivo facile ma fallace, dirò perché secondo me). A trent’anni dalla sua apparizione quel poemetto è proposto all’interno della aniconica e candida “Collezione di poesia” (1) meglio conosciuta come “Bianca” (con testo a fronte, pp. 72, euro 10, traduzione e postfazione di quell’Hans Kitzmüller che pubblicò per Bollati Boringhieri Peter Handke. Da «Insulti al pubblico» a «Giustizia per la Serbia»).
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«Ci odiano per quello che siamo», scelta e responsabilità nel capolavoro di Torberg
Riproponiamo alla lettura, l’articolo di Alen Loreti sul libro di Friedric Torberg.
“Qual è il libro più bello che hai letto quest’anno?” Alla domanda di una mia amica, professionista del campo editoriale e forte lettrice ─ capace di doppiare con facilità la cinquantina di volumi letti dal sottoscritto in un anno ─ non ho manifestato incertezze: “Un libro di Torberg”, ho risposto. E lei: “Ma chi, l’ebreo che fuggì alle persecuzioni e finì in California?”. Sì, proprio lui, proprio quel Friedrich Torberg ─ pseudonimo di Friedrich Ephrain Kantor ─ che nel 1943 pubblicò a Los Angeles un piccolo capolavoro finalmente tradotto in italiano da Martino Tranker e proposto dalla casa editrice Zandonai con il titolo Mia è la vendetta.
Domande. È un libro tremendo e straordinario, ben poco adatto al clima natalizio, ma voglio parlarne ora, per evitare che venga assorbito dalle decine e decine di titoli che tra meno di un mese usciranno in occasione della Giornata della Memoria. Se possibile, questo libro va letto prima. Perché prima di altri ha messo in luce i quesiti che i sopravvisuti alla soluzione finale avrebbero dovuto affrontare: perché Dio ─ parola che nella lingua ebraica non esiste, perché esistono solo attributi del divino ─ perché ha potuto permettere l’orrore della Shoah?
Un amore diverso in cerca di felicità
Un libro verità, a testimonianza di quanto dolorosa fosse stata la ricerca dell’amore, al di fuori delle convenzioni e della morale comune. Roberto Pazzi racconta un’Italia ancora disseminata di divieti e di tabù. La redazione ringrazia l’Autore per l’autorizzazione.