Maschere, coriandoli e turismo «fuori stagione». Le regioni, da nord a sud, scommettono sul Carnevale, anzi sui Carnevali, da quelli storici come Putignano e Viareggio tra i più lunghi e antichi di Europa, alla battaglia delle arance di Ivrea, alle tradizionali manifestazioni in maschera di Venezia, Fano, Acireale e Agropoli, per citarne alcuni. Una scommessa importante: un’idea, quella della valorizzazione del patrimonio culturale, alla quale sono impegnati gli assessorati alla cultura dei comuni di mezza Italia. Attraverso gli eventi legati ai Carnevali storici e l’intrattenimento di piazza, l’artigianato artistico dei maestri cartapestai e le numerose esperienze da far vivere ai viaggiatori e vacanzieri, si allungano le stagionalità dei flussi turistici.
Francesca Lombardi ci racconta quello di Viareggio.
Burlamacco e Ondina a spasso per Viareggio





Sono certo vi sia capitato chiedervi al termine di una giornata terribile con le gambe doloranti e i piedi a pezzi, come è accaduto di infilarvi in una terribile maratona tra uffici, servizi, cose da fare e comprare senza sosta fino all’ora del rientro. Come diavolo avete fatto a sopravvivere ai chilometri percorsi quando avreste più comodamente potuto prendere l’auto e stancarvi di meno.
Mentre sistemo i libri nello scaffale della narrativa di viaggio, fatico a ridisegnare una proposta che accompagni il lettore in cerca di ispirazione: il disordine è ampio. E’ fine agosto ed è sorprendente come in molti stiano ancora comprando le guide turistiche; pensavo fosse giunto il momento di pensare ai libri di scuola per i propri ragazzi; ci siamo quasi dopotutto. Sono assorto in pensieri tipo questo ed altre amenità della serie: “machecivuolearimetterliapostoperbene?”, quando mi capita tra le mani il libro di Robert MacFarlane, Le antiche vie. Un elogio del camminare. L’occhio è caduto sulla copertina e scorgere l’uomo con lo zaino e i bastoni è bastato.
Avevo promesso di occuparmi di libri e dischi. Scuserete se comincio dopo settimane di pensatoio e svariati contrattempi, soprattutto lavorativi, che mi hanno impedito di essere prima di adesso con voi. Chi non ce l’ha queste menate, direte voi. Immedesimatevi nella vita di una donna tra lavoro e famiglia e un mal di schiena che non finisce più e, poi, certe giornate che proprio non vogliono finire. Capite bene che essere esauste non aiuta. Non mi illudo che gli uomini capiscano; chiedo venia, quindi, solo alle donne.
Con la 6a e ultima parte, si conclude il racconto a molti sapori di questo entusiasmante diario di viaggio. Abbiamo pensato di riunire le puntate in un unico numero per potervi offrire l’occasione di leggerlo dall’inizio alla fine.
Diari di Bordo. Il luogo dove i destini immaginari e quelli reali s’incontrano.