Un ritratto stimolante e ravvicinato di prendersi cura di un alveare di api osservando e catturando il meraviglioso e complesso universo di queste creature tanto fantastiche quanto vulnerabili. Una lezione che l’autrice reclama come sottolinea la recensione di Marina Andruccioli a proposito della nostra vulnerabilità e dell’urgenza di imparare un modo completamente diverso di stare al mondo.
narrativa straniera
Il sale dell’amicizia
Il sale, si sa, dà sapore, ma se sparso sulle ferite provoca dolore.
Pactum salis, è un libro sull’amicizia, di come sia sfaccettata, di come possa dare gioia, ma anche dolore. Il titolo, lo si scopre dall’abstract, deriva da un proverbio medievale che definisce l’amicizia come un patto di sale; e fondamentale era il sale nella società dell’epoca; inoltre quel salis evoca anche la salina della Bretagna in cui è ambientato il libro.
l’intermittente Davide Zotto per il libro di Olivier Bourdeaut
Le molte vite di Ian McEwan
Delle tante qualità che rendono Lessons una lettura così seducente e irresistibile, è che Roland Bahrein, il personaggio forse non troppo immaginario al centro del romanzo e che condivide molta storia con l’autore, non riesce proprio a prendere una sola decisione in tutta la sua vita.
L’inevitabile articolo di Michele Genchi all’ultimo libro del suo più amato scrittore inglese.
Will, il potere della volontà
La coraggiosa autobiografia di un’uomo che a cinquant’anni crede di aver tutto quello che basti per far vivere se stesso e la sua famiglia in maniera agiata e scoprire invece di non avere niente. Anzi di stare per perdere quello che aveva di più importante.
Questa sfida per cambiare se stessi può essere di insegnamento per tutti? Cosa siamo disposti a fare per non perderci e non perdere quello che amiamo di più?
Marina Andruccioli studia su questo da molto tempo e ci offre ancora una volta il suo punto di vista, recensendo il libro del grande attore hollywoodiano.
Riempire una valigia per un salto nel buio
Guardatela. Si chiama Chimamanda Ngozi Adichie ed è di una bellezza impressionante. Bella davvero. Il libro su cui desidero vi fermaste un momento, è il suo romanzo Americanah. Per questo libro ha ricevuto il premio della critica degli Stati Uniti qualche tempo fa (il National Book Critics Circle) battendo il già molto famoso Cardellino di Donna Tartt. Il che vorrebbe dire poco, in fondo. E’ bello perchè è diventato famoso, piuttosto che il suo contrario, è un vecchio modo per tirare delle belle fregature. Da noi è pubblicato da Einaudi il che ci rassicura. In America non hanno perso tempo a definirlo un capolavoro.>>
Memorie dal Calabozo
Calabozo: celle d’isolamento sotterranee di 180 cm d’altezza per 60 cm di lunghezza e di profondità.
Mauricio Rosencof ed Eleuterio Fernández Huidobro ci raccontano, nella prima traduzione italiana, i loro anni di prigionia e isolamento all’interno delle carceri della dittatura uruguaiana.
Una storia corale dell’Uruguay, raccontata dalle voci dei prigionieri diventati la nuova classe dirigente di questo paese: Rosencof è stato Assessore alla cultura del comune di Montevideo, Huidobro è Senatore della Repubblica, José Mujica (Pepe) è stato Presidente della Repubblica.
Un testo che ci ricorda che tutto è possibile.
Ce ne parla Silvia Belcastro recensendo il lbro pubblicato da Jacobelli
Finchè il caffè è caldo
“A Tokyo esiste un posto, una caffetteria, dove puoi andare indietro nel tempo e rivivere una situazione del passato solo fino a quando il caffè contenuto nella tazzina sul tavolo al quale sei seduto rimane caldo.
Se si fredda, non puoi più tornare indietro e rimani imprigionato nel passato”
Cosa vorremmo poter aggiustare se potessimo tornare indietro?
Marina Andruccioli abbozza un’ipotesi mentre raccolta il libro
di Toshikazu Kawaguchi, oggetto della sua recensione.
Mikhail Shishkin testimonia la guerra, il dolore, la morte e la speranza. Soprattutto l’amore.
In una intervista recente, lasciando presagire tragicità e speranza, l’autore russo Mikhail Shishkin il cui ultimo libro, Punto di Fuga edito dalla meritoria opera di 21Lettere è oggetto delle righe che seguono, non ha usato mezzi termini contro la nomenclatura del suo paese. “
Santi e selvaggi. Dickens e i silenzi sulla Tasmania
Richard Flanagan è nato in Tasmania nel 1961. Forte canoista, ha scalato il fiume Franklin tredici volte ed è stato un membro della prima spedizione in canoa il fiume Jane e nella gola di Gordon. E’ anche un apprezzato pittore: Un dipinto di Richard Flanagan e Geoffrey Dyer ha vinto il premio Archibald anni fa. Ha raggiunto il grado d’onore di prima classe presso l’Università della Tasmania, nel 1982 e l’anno successivo si è aggiudicato una borsa di studio Rodi. E’ considerato internazionalmente come uno dei più preminenti romanzieri australiani, tra i il suoi molti libri, il pluripremiato romanzi Death of a river Guide Ha scritto pure, The Sound of One Hand Clapping, Gould’s Book of fish e Unknow terrorist che sono stati pubblicati con molto successo popolare e di critica in venticinque paesi. Vive a Hobart, in Australia.