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Orhan Pamuk, La stranezza che ho nella testa

Orhan Pamuk

Ovvero
La vita, le avventure, i sogni,
gli amici e i nemici di Mevlut Karataş,
venditore di boza, nonché una
panoramica della vita di Istanbul
tra il 1969 e il 2012, raccontata dal
punto di vista dei suoi cittadini.

Il 9 novembre scorso il premio Nobel turco Orhan Pamuk ha presentato il suo ultimo romanzo alla libreria Politics and Prose di Washington. La prima domanda che si è sentito rivolgere dal giornalista e scrittore Elliot Ackerman è stata: perché un sottotitolo del genere? Pamuk ha raccontato un aneddoto. Nel mezzo di una lezione alla Columbia University, dove insegna Arte del Romanzo, disse qualcosa del tipo: “…e come sapete, alla fine Anna Karenina si suicida”. Uno studente lo bloccò: “No, professore! Per favore, non ci dica come va a finire la storia!”.

author_kawabata

Il maestro di go

Il Go è tra i grandi giochi della tradizione in ambito orientale. Ha una storia di quattromila anni alle spalle, può essere considerato simile al backgammon o alle varie forme di scacchi che si giocano sia in occidente che in oriente.
E’ nato in Cina, si è diffuso in Giappone ed è diventato popolare tra la nobiltà e i letterati come gioco di strategia e raffinata metafora dell’equilibrio delle forze naturali. Marco Crestani per Yasunari Kawabata

Il cuore di un’ape

Un ritratto stimolante e ravvicinato di prendersi cura di un alveare di api osservando e catturando il meraviglioso e complesso universo di queste creature tanto fantastiche quanto vulnerabili. Una lezione che l’autrice reclama come sottolinea la recensione di Marina Andruccioli a proposito della nostra vulnerabilità e dell’urgenza di imparare un modo completamente diverso di stare al mondo.

lesson ian mcewan

Le molte vite di Ian McEwan

Delle tante qualità che rendono Lessons una lettura così seducente e irresistibile, è che Roland Bahrein, il personaggio forse non troppo immaginario al centro del romanzo e che condivide molta storia con l’autore, non riesce proprio a prendere una sola decisione in tutta la sua vita.
L’inevitabile articolo di Michele Genchi all’ultimo libro del suo più amato scrittore inglese.

Riempire una valigia per un salto nel buio

Guardatela. Si chiama Chimamanda Ngozi Adichie ed è di una bellezza impressionante. Bella davvero. Il libro su cui desidero vi fermaste un momento, è il suo romanzo Americanah. Per questo libro ha ricevuto il premio della critica degli Stati Uniti qualche tempo fa (il National Book Critics Circle) battendo il già molto famoso Cardellino di Donna Tartt. Il che vorrebbe dire poco, in fondo. E’ bello perchè è diventato famoso, piuttosto che il suo contrario, è un vecchio modo per tirare delle belle fregature. Da noi è pubblicato da Einaudi il che ci rassicura. In America non hanno perso tempo a definirlo un capolavoro.>>

Mario Rigoni Stern, Storia di Tönle

Mario Rigoni Stern è un narratore in grado di stupire.
Lo leggo da diverso tempo, ma ogni volta che riprendo in mano un suo libro scopro, emozionandomi, nuovi aspetti e paesaggi della sua grande anima.
Da poco ho riletto “Storia di Tönle” intuendo quanto la sua scrittura accorcia le distanze, avvicina nella fragile condizione dell’essere.
Protagonista di questo breve romanzo di notevole efficacia narrativa è Tönle Bintarn e non è un personaggio inventato.
Rigoni Stern lo ricorda all’interno della premessa all’edizione del 1980 (collana “Letture per la scuola media” di Einaudi), quando scrive che “quella di Tönle è una storia vera, ricostruita nella realtà e nel tempo in cui si svolge.

I migliori libri del 2022 scelti per voi

Cari amici di BookAvenue, vi auguriamo di passare le prossime Festività con lo stesso sguardo di gioia dei bambini.

A nostro modo, vi consigliamo di passarle leggendo, proponendovi, secondo un’unica guida, quella del gusto, i libri che abbiamo davvero amato quest’anno.

La scelta, vale anche come consigli per gli acquisti per i vostri regali.

Un abbraccio virtuale da parte di tutti noi della redazione di BookAvenue.

Buon Natale!

robot al lavoro

Più umano dell’umano.

Un grande romanzo di Ian McEwn la cui distopia visionaria del racconto già ambisce al classico e lo mette al pari dei grandi romanzi che hanno saputo guardare avanti come: Zero K di De Lillo, il bellissimo l’Uomo bicentenario di Asimov, Gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip Dick o L’amore al tempo dei morti di Silverberg.
Non senza l’immancabile tagliente ironia del più grande scrittore inglese.