
Questa Rubrica:
Molto spesso scopriamo che il tam tam che incide sul destino di una pubblicazione nasce dalla lettura appassionata di un lettore, forte o debole che sia, ma di un solo lettore.
Ci piace pensare che il primo tocco di tamburo sia dato da Marco.
(a cura di Marco Crestani)
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30.000 piedi sopra le nostre teste
L'acclamato film "Tra le nuvole" di Jason Reitman è tratto dal romanzo "Up In The Air" di Walter Kirn, pubblicato nel 2001, poco prima dell'11 settembre e quasi subito sparito dalla circolazione.
Il personaggio centrale del romanzo, Ryan Bingham (interpretato nel film da George Clooney) è un consulente specializzato nella "ricollocazione professionale", un "tagliatore di teste", un downsizer aziendale maestro nel licenziamento che trascorre gran parte della sua vita proprio in aria, tra le nuvole. Con il suo telefono cellulare, il suo computer palmare e il suo guardaroba si considera parte di una nuova specie, ha un passato complicato, un presente incerto e un obiettivo da raggiungere.
E poi siamo arrivati alla fine
Joshua Ferris ha vissuto a Key West in Florida ed è stato lì che, da bambino, ha iniziato a scrivere storie alla Alfred Hitchcock.
Al College ha iniziato nuovamente a scrivere racconti, imitando però autori come Nabokov o Barthelme.
Prima di iniziare il suo "Master in scrittura creativa" all'Università della California, Ferris ha vissuto per alcuni anni a Chicago, dove ha lavorato in un’agenzia di pubblicità come copywriter, un mestiere che, come scrittore, lo ha aiutato a tirar fuori diversa “zavorra”…
L'universo meccanico
"... Un forestiero, se per caso avesse visto scomparire nel palazzo di sir Thomas Gresham una sfilza di uomini impazienti che chiacchieravano animatamente, avrebbe avuto tutte le ragioni di restare perplesso. Chi erano quei gentiluomini con parrucca incipriata, calzoni al ginocchio e fazzoletto di lino intorno al collo? Non era ancora l'ora dei concerti e delle feste e quello non era certamente un luogo adatto a una gara di pugilato o a un combattimento con un toro ..."
Una catena di bizzarri eventi
Haruki Murakami ha con la propria cultura un rapporto complesso, strano e potente come le storie che crea. Utilizzando i meccanismi narrativi del noir hollywoodiano esplora in modo surreale le ansie metafisiche della nostra epoca ed è un maestro della prosa sottilmente inquietante. Per lui la verità si trova al di fuori del mondo spesso inquadrato del linguaggio umano e i suoi romanzi sottolineano spesso il valore della musica come antidoto alla limitatezza delle parole.