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Santi e selvaggi. Dickens e i silenzi sulla Tasmania

Richard Flanagan è nato in Tasmania nel 1961. Forte canoista, ha scalato il fiume Franklin tredici volte ed è stato un membro della prima spedizione in canoa il fiume Jane e nella gola di Gordon. E’ anche un apprezzato pittore: Un dipinto di Richard Flanagan e Geoffrey Dyer ha vinto il premio Archibald anni fa. Ha raggiunto il grado d’onore di prima classe presso l’Università della Tasmania, nel 1982 e l’anno successivo si è aggiudicato una borsa di studio Rodi. E’ considerato internazionalmente come uno dei più preminenti romanzieri australiani, tra i il suoi molti libri, il pluripremiato romanzi Death of a river Guide Ha scritto pure, The Sound of One Hand Clapping, Gould’s Book of fish e Unknow terrorist che sono stati pubblicati con molto successo popolare e di critica in venticinque paesi. Vive a Hobart, in Australia.

trekking, foto di uomo al tramonto su sentiero di montagna

Perdersi

Fare trekking o semplicemente camminare sui sentieri di montagna in sicurezza è la prima e più importante regola cui attenersi. Nel breve racconto di Michele Genchi troverete alcuni alcuni consigli pratici per prepararsi e affrontare l’imprevisto.

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La difficile arte di riempire uno zaino

Ho percorso cinque volte il Cammino di Santiago per altrettante vie e non smetterò finché le gambe e il fiato me lo permetteranno, la via Francigena (un bel pezzo ma non tutta), la via degli Dei, la Traversata, Trans in gergo, del Lagorai, il Cammino di Francesco, e svariate altre “passeggiate” della durata di un week-end o di qualche giorno dalle Alpi agli Appennini sul Sentiero Italia.

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Wanderlust. Una storia di piedi

Sono certo vi sia capitato chiedervi al termine di una giornata terribile con le gambe doloranti e i piedi a pezzi, come è accaduto di infilarvi in una terribile maratona tra uffici, servizi, cose da fare e comprare senza sosta fino all’ora del rientro.  Come diavolo avete fatto a sopravvivere ai chilometri percorsi quando avreste più comodamente potuto prendere l’auto e stancarvi di meno.
A volte, invece, accade il contrario. Capita, cioè, che vi chiediate cosa state combinando al chiuso dell’auto bloccati nel traffico e perché, ancora, diavolo non siete usciti a piedi magari utilizzando la metropolitana e profittarne per fare due passi.

Un paese di nome Montaillou nell’anno 1325

Ricordate la quarta di copertina scritta da Baricco per Prateria di Least Heat-Moon?
Evidenziava come lo scrittore statunitense fosse riuscito a scrivere 700 pagine sulla Chase County, “una porzione di semi-nulla”.

Ebbene, anni fa Emmanuel Le Roy Ladurie è riuscito a scrivere un libro altrettanto ponderoso su Montaillou, un paesino abbarbicato sui Pirenei nel quale non c’era nemmeno  il semaforo (lampeggiante) della contea di Chase;  per non parlare delle pompe di benzina, inutili poiché non c’erano auto a scorrazzare per il paese. 
Non c’erano auto perché il villaggio viene ritratto  all’inizio del milletrecento, pochi anni dopo la crociata contro gli albigesi; e questo era un territorio in cui l’eterodossia catara era riuscita a sopravvivere. Il libro, un classico della microstoria, fu edito a metà anni settanta; ora Il Saggiatore lo ha giustamente ripubblicato.

Voglio volare sulla montagna!

 

La nostra amica Silvia Belcastro ha assistito all’incontro-intervista con il già premiato allo Strega Giovani (e fors’anche prossimamente a quello maggiore) Paolo Cognetti e Mauro Corona, troppo grande per aver ancora bisogno di un cenno biografico. Il vino, diciamolo, ha accompagnato le parole – in specie – di quest’ultimo che, proprio per questo, finisce con l’essere amato. Il racconto della presentazione che segue è molto bello e a tratti divertente ma per poterselo gustare dalla prima all’ultima parola ha bisogno di una decina di minuti, forse qualcuno meno. Staccate la spina e buona lettura! (ndr)

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H.D. Thoreau. Il cammino dell’uomo

Thoreau ha detto con grande anticipo le cose che oggi leggiamo sui libri di Serge Latouche in fatto di descrescita. La semplicità collettiva è fondata sull’idea che una “vita semplice” con risorse e consumo di energia ridotte, è una valida alternativa alla cultura del consumo.

L’idea, aggiungo, è che la vita “semplice” migliora non solo la nostra vita, ma la vita dei nostri contemporanei – a patto che anch’essi aderiscano a questo modello – e degli altri che verranno dopo di noi. Per non parlare di come questo codice comportamentale contribuisca a salvaguardare il nostro pianeta dalla catastrofe ambientale verso cui stiamo… marciando tutti con grande entusiasmo.

Il cuore scomparso della Mitteleuropa

Con questo articolo Davide Zotto comincia la sua collaborazione con BookAvenue…a sua insaputa.
Dalla redazione un caloroso benvenuto.

Non cercate sullo scaffale della libreria la guida Lonely della Galizia, perché non la troverete. Non chiedete nemmeno al solerte commesso. Sarebbe inutile; forse vi risponderebbe che quella guida non la stampano più. Perché la Galizia è stata inghiottita dalla storia; come è stato inghiottito l’impero Austroungarico di cui era la regione più orientale, come sono stati inghiottiti gli shtetl ebraici che la punteggiavano.>>