Come molti, da queste parti siamo assai contenti che questo anno terribile stia per finire. In BookAvenue, abbiamo voluto testimoniarlo con fedeltà alla linea editoriale originaria che ci siamo dati il lontano 2001 e con altrettanta attenzione all’attualità. Abbiamo voluto guardare al tempo corrente recensendo libri di saggistica e narrativa che più di altri hanno saputo raccontarci il mondo ostaggio di se stesso prima che di un nemico invisibile come il Cov-19.
Prima di altro, il virus. Abbiamo cercato di decifrarlo con l’impegnativa lettura de Il Cigno nero, straordinario saggio di Nasser Taleb sugli eventi inaspettati che cambiano la vita, e di come sia molto più incerta di quanto molti credano, nonchè il romanzo di Nora Maazel, Last, last chance, una visione, quella del racconto, apocalittica e raddoppiata del nostro periodo. Un virus che colpisce anche il sentimento di alterità tra le persone.
La biografia dell’ex inquilino della Casa Bianca, scritto dalla nipote Mary L.Trump, Too much-never enough, ci restituisce la figura di una persona cattiva. Il mondo l’ha scoperto strada facendo; la sua famiglia lo sapeva già. Ma che il presidente americano abbia esasperato le differenze con atteggiamenti divisivi e provocatori accelerando la violenza dell’uomo sull’uomo, è un fatto.
Prova ne è con l’offerta della bibliografia dal Pen Club sulla letteratura Black, dopo i tragici fatti accaduti negli Stati Uniti per mano della violenta polizia pronta a sparare su persone inermi, ree solo di essere di colore
Un altro dedicato al tema, è quello di Colson Whitehead, Urla dal silenzio; la storia di un mattatoio nascosto dietro la facciata di un istituto correzionale americano degli anni trenta. .
Abbiamo fatto appello a grandi interpreti della contemporaneità per cercare di capire a che punto siamo del nostro stare insieme. Abbiamo riflettuto con il Disagio della postmodernità del grande sociologo Zygmut Bauman che ci racconta le ragioni che stanno alla base del cambiamento che porta con sé inevitabili perdite delle certezze.
Ci siamo occupati anche di cambiamenti climatici con l’articolo che contiene l’esclusiva intervista a Safran Foer,in occasione dell’uscita del suo libro Salviamo il mondo prima di cena che ha regalato a noi e ai lettori una insolita competenza in fatto di ambiente da parte di uno scrittore. E’ stata una grande esperienza e un altrettanto grande privilegio aver potuto scambiare qualche commento con un testimone della letteratura contemporanea.
Abbiamo rivolto un coraggioso appello alla poetessa Louise Gluck neo eletta al premio Nobel per la letteratura perché vi rinunciasse. E’ da molto tempo, infatti, che abbiamo maturato l’idea di una accademia priva del principio cardine di quella istituzione: la credibilità. Sul sito del premio ha risposto con bellissime parole sul timore della notorietà universale conseguente alla nomina: “Lasciatemi sola, non spargete la voce, non bussate alla mia porta, lasciate che il Nobel non mi cambi, non mi porti troppo alla ribalta”.
Abbiamo parlato di vite. Di come, a volte, anche dal buco nero più profondo si può risorgere. Lo abbiamo fatto con le parole dedicate a Oltre il fuoco, dello scrittore argentino Javier Nunez, ma anche sulle nostre raccontando la vita di uno scienziato: David Starr Jordan, il protagonista del libro di Lulu Miller, I pesci non esistono. Ci siamo interrogati sul senso del nostro destino e di come lo guidiamo.
Ci siamo regalati anche momenti di particolare leggerezza. La nostra specialista musicale ci ha portato per mano alla scoperta di nuove sonorità. Esempi, come quelle di James Vickery e Willis Earl Bear. La sua rubrica è Podcast e leggerla è tutta un’altra musica.
Per finire, condividiamo con le ragazze di BookAvenue Kids il nostro entusiasmo di poter parlare ai giovani di letterature per la loro formazione e intrattenimento. E’ per noi un valore poter proporre nuovi bisogni di lettura alle nuove generazioni di lettori che
si affacciano ai libri. Lo facciamo con educata selezione e con molta cura.
Buone Feste!
La redazione