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doris lessing

Tutto quello che avreste voluto sapere su Doris Lessing e non avete mai osato chiedere

La scrittrice Doris Lessing, vincitrice del Nobel per la Letteratura nel 2007, era nata in Iran e cresciuta nello Zimbabwe; ha vissuto i suoi ultimi cinquant’anni a Londra dove è scomparsa nel 2013. Colpì la normalità con cui, dopo l’annuncio del Nobel, la scrittrice si stupì trovando giornalisti e fotografi di fronte alla sua porta di casa, nel West Hampstead di Londra: tornava, con le buste in mano, dalla spesa.

Veza e Elias Canetti

Il mondo perduto di Veza Canetti

Si conosce molto di Elias Canetti. E’ universalmente noto per il suo Massa e Potere, un libro che dà la caccia al potere in tutti gli anfratti e lo riduce alla fine alla più cruda nudità.
Laterale è invece la conoscenza di Veza Taubner-Calderon, sua moglie. Vera fu un’affermata scrittrice negli animi venti e trenta a Vienna. Le incombenti politiche naziste in patria costrinsero i coniugi alla fuga. Lei donò il suo talento a sostegno della sua famiglia e dell’ingrato marito. Se ne occupa Michele Genchi e questa, è la sua storia di moglie e scrittrice.

paul auster, foto

Paul Auster. Storia di un americano

La scrittura di Paul Auster è stata fatto oggetto di numerose classificazioni che hanno contrariato prima di tutti la moglie Siri Hustvedt, grandissima e pluripremiata scrittrice a sua volta e lo stesso scrittore appena scomparso. Nel suo lungo articolo di addio, Michele Genchi lo descrive, piuttosto, come il cantore della sua città: New York, in particolare Brooklyn teatro di tutti, o quasi, i suoi romanzi.

folla

Che cosè la libertà?

Ogni nuovo libro di Slavoj Žižek è un esercizio di resistenza. Il grande intellettuale da sempre si interroga sulla fine del comunismo sostituito da una forza che sembra liberatrice ma che non lo è affatto: il capitalismo. Oggi sentiamo il bisogno di proporre nuove idee di fronte a questa nuova forma di dittatura. La libertà che fornisce la possibilità di comprare qualsiasi cosa ci piaccia è una illusione di libertà. Perché ci costringe al ruolo di consumatori. Costrizione e libertà, non sono vera libertà. Michele Genchi per Libertà: una malattia senza cura, del grande filosofo sloveno.

folla

Come contribuire al declino della democrazia

Usa e Italia hanno in comune molto più di quanto non si creda. Molta parte della profonda crisi di idee della politica, che sta segnando il periodo di entrambi i paesi, sta nella incapacità di formare una classe drigente all’altezza del compito. La ritirata strategica degli elettori non deve essere confusa come una delega in bianco ai detentori del potere legislativo; piutttosto il segnale di una malattia che sta compromettendo l’idea stessa di demos. La riflessione di Michele Genchi in occasione dell’analisi di Jacob Grumbach, “Laboratori contro la democrazia”: un libro che andrebbe tradotto domani.

particolare copertina del libro di James Renner, Primrose Lane, einaudi editore

L’insostenibile leggerezza dell’imprevedibilità.

La mia amica Paola Manduca dice che sono un lettore prevedibile perché amo certi scrittori i cui libri sono quasi a mono-tema e, peggio, certe scrittrici tipo Siri Hustvedt che sono poco immaginifiche e troppo realiste non fosse altro che, nella fattispecie, è pure sposata con Paul Auster. Il che è tutto dire. La verità è che non sopporta il fatto che le abbia fatto comprare “Quello che ho amato” scoprendo, tempo dopo, che l’ho fatto comprare anche molte altre persone. Sono stato un libraio, dopotutto.

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Il baratto della civiltà

Le tesi di Zygmunt Bauman sono un punto di riferimento del pensiero occidentale contemporaneo. Il Disagio della postmodernità, pubblicato da Laterza, fornisce una panoramica dei temi sul postmoderno, ne valuta le possibilità e i pericoli del pensiero e sviluppa idee su come una rinnovata lettura dei meccanismi  che stanno alla base di questa trasformazione epocale, può rendere la società più consapevole dei problemi, delle sue insidie, dei suoi limiti e più creativa nel lavorare a soluzioni eticamente accettabili ed economicamente sostenibili.
Michele Genchi per: “Il disagio della postmodernità”.