Dimmi come viaggi e ti dirò chi sei

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Sono cresciuta in una famiglia che disponeva di tempo per viaggiare: i miei genitori facevano un lavoro che permetteva loro lunghi mesi di “libertà” e così partivamo spesso per un viaggio.

Quando sei piccolo non comprendi appieno lo spessore delle cose, per esempio la fortuna di poter viaggiare: mia sorella ed io, avendo sperimentato la bellezza di peregrinare nel mondo sin da piccolissime, solo crescendo abbiamo capito il tesoro di quelle esperienze di viaggio con i nostri genitori. A tutte le età viaggiare apre la mente, apre il cuore, ti fa sentire a tuo agio in mezzo a gente che spesso non capisci neppure cosa dice, ma non ti importa.

Questa fortuna la devo essenzialmente a mia madre, la quale era uno spirito libero e mi ha trasmesso la passione di vedere il mondo, le piaceva viaggiare con la mente aperta, e come diceva sempre con gli occhi che le brillavano dietro agli occhiali dalla montatura rosata: “Mi riempio gli occhi di cose belle”. E nel mondo di cose belle da vedere ce ne sono davvero tante! Ricordo che uno dei suoi sogni era vedere la maschera del faraone Tutankhamon. Quando si è trovata davanti alla teca che conteneva la maschera d’oro, ricordo che io, poco più che bambina, ho passato più tempo a guardare il viso di mia madre che il faraone: lui sarà anche stato ricoperto d’oro, ma lei era ricoperta di beatitudine. Quel sorriso e la luce nei suoi occhi non li scorderò mai: se penso alla felicità e dovessi darle una fisionomia avrebbe quegli occhi e quel sorriso.

Il mio era un viaggiare per divertimento (e cultura), mentre Enrico Franceschini nel suo ultimo libro “Come girare il mondo gratis” ci mostra il viaggio da un’angolatura diversa: viaggiare per lavoro.
Questo libro mi è arrivato (a proposito di spostamenti) una mattina di questa calda estate mentre guidavo per andare al lavoro. Cercando qualcosa di bello da ascoltare in radio, sono capitata agli sgoccioli di un’intervista, la voce stava raccontando di quella volta che ha intervistato Gorbaciov: rapita all’istante, sia per la capacità di raccontare con dovizia di particolari, sia per saperti condurre con poche parole alle atmosfere di quegli anni, sia per la simpatia con cui snocciolava particolari divertenti. Purtroppo l’intervista stava volgendo al termine, ma gli speaker hanno ringraziato l’autore chiamandolo per nome (evviva!), ripetuto il titolo (evviavabis!) e dato che stavo guidando, mi sono ripetuta come un mantra il titolo del libro per tutto il resto del viaggio…! Arrivata, parcheggiata la macchina ed afferrato il cellulare, ho cercato subito il libro on-line.

Enrico Franceschini nella sua lunga carriera di corrispondente dall’estero per le maggiori testate italiane ha girato il mondo, intervistato personalità di spicco ed assistito ad eventi che hanno davvero scritto la storia degli ultimi quarantanni.
Dal preambolo si capisce bene che ancora oggi mi piace viaggiare, e devo dire che non ho mai viaggiato per lavoro, mai per dovere e sempre e solo per piacere, da qui la mia sincera curiosità nel leggere questo libro che ci parla del dietro le quinte del lavoro di corrispondente dall’estero, del come si affronta con passione ed un pizzico di incoscienza un lavoro che permette (lo apprendiamo dai consigli per le giovani leve e dai tanti aneddoti di cui è ricco il libro) di conoscere ed intervistare I grandi della storia, di come è differente vivere in luoghi come l’America, l’Inghilterra e il Medio Oriente, di farci apprezzare come si è evoluto il modo di fare giornalismo e si, anche di come viaggiare gratis.

Merita davvero intraprendere il lungo viaggio di queste pagine in cui Franceschini condivide esperienze personali tra I ritratti che ci mostra delle persone che ha intevistato e degli spaccati della storia che tutti abbiamo letto sui giornali in questi anni, oppure il periodo degli esordi quando a New York ha condiviso da avventore il bancone con uno sconosciuto Bruce Willis, alle mirabolanti astuzie dei primi mesi per risparmiare, ai tanti traslochi man mano che la carriera procedeva.
Si, sono proprio stata fortunata ad ascoltare quel pezzettino di intervista alla radio.
In effetti è così, e noi appasionati lettori lo sappiamo bene: il suggerimento su un buon libro ci può capitare proprio in qualsiasi modo.

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per BookAvenue, Marina Andruccioli


Il libro:

Enrico Franceschini,
Come girare il mondo gratis,
Baldini & Castoldi
ed.2023, pp.288

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