I nostri principi guida non sono cambiati e non sono mai stati così rilevanti o così necessari: l’indipendenza di scelta, un rifiuto assoluto di legami con politica editoriale di chiunque, un impegno totale all’onestà, una sincera empatia per persone di ogni credo e colore dovunque esse provengano, una profonda fede nei valori che i libri ispirano e passione per la lettura come mezzo democratico di emancipazione degli individui.
Questo non è mai stato un giornale senza passione. Che senso avrebbe, del resto?
BookAvenue è in continua evoluzione, ma sono i nostri principi duraturi che ci definiranno nei prossimi anni.
I prossimi trent’anni di BookAvenue








Lo scorso anno, come ogni anno del resto, nella settimana successiva alla chiusura della Fiera del libro di Francoforte, si aprirono le polemiche. Se siete amanti del gossip, importanti responsabili di casi editrici commentavano la mancanza italiana di creatività aggiungendo che la responsabilità era, bontà loro, di tutti e di nessuno, tirandosi dietro gli strali di metà delle pagine dei giornali che si occupano del tema e delle case editrici, in specie quelle indipendenti.
Dopo l’illusorio segno + del mese di Settembre, ecco che Ottobre toglie tutte le fantasie laddove queste si fossero insinuate nelle nostre menti a tal punto da farne diventare una convinzione. Ma siamo matti? No. A soccorrere le nostre misere certezze di essere nel pieno di una crisi che non vede fine ecco i brutti numeri di Novembre.