Lo strano caso delle edicole

edicola giornali a Firenze
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Fin da quando ero piccola era un piacere andare in edicola.  Lo era per un librino da colorare o da leggere, per un album di figurine da incollare e che musi lunghi quando si trovavano i doppioni. Allora c’era lo scambio con gli amici di scuola, tu davi un doppione a lui o lei e viceversa. Dopo un po’ di tempo e sudore, l’album delle figurine era completato. Che bello sfogliarlo.

Un po’ come in libreria, l’odore della carta che avverti quando entri mi ha sempre affascinata. Che fosse un chiosco o un negozio, l’odore della carta era nell’aria, se poi qualcuna aveva anche della cartoleria, passavi del tempo a cercare pennarelli e matite e album da disegno.

Perché tante edicole hanno chiuso da qualche anno a questa parte? Va detto che gli Italiani non leggono. Gli ultimi dati del Salone del Libro svoltosi di recente a Torino riferiscono di una flessione del mercato editoriale. Vi è però una crescita dei lettori di Romance e un’editoria salvata dalle letture per ragazzi. Buone notizie, gli adolescenti leggono.

Se i ragazzi leggono, però negli ultimi anni oltre ai pochi lettori, si sono aggiunti gli abbonamenti online sugli smartphone che hanno sottratto tanti utenti. Ecco che la vendita dei quotidiani e dei libri nelle edicole è drasticamente calata, e pensare che durante il lockdown le edicole erano “isole felici” perché fra i pochi esercizi commerciali aperti.

Dopo la pandemia, è stato un declino generale. Ho visto con i miei occhi quante edicole di quelle che frequentavo abitualmente hanno chiuso. Restano quei meravigliosi chioschi abbandonati in punti della città che erano anche una sorta di ritrovo. Ho parlato con alcuni di loro che mi hanno raccontato di una vita dura sia per gli orari che per le poche vendite. Se alcune edicole resistono è perché vendono figurine per album, giocattoli o gadgets per bambini.  Fortuna che molte riviste e anche i quotidiani si inventano collane varie, inserti da collezionare.

Ora con l’arrivo dell’estate vedremo il fiorire di quotidiani abbinati a libri gialli o a romanzi rosa da leggere sotto l’ombrellone. Le riviste di moda si completeranno con la borsa da spiaggia o la crema solare e forse l’edicole avranno di che vendere. Ha influito negativamente anche la vendita dei giornali nei supermercati che se per i clienti è una comodità, per gli edicolanti è l’opposto. Alcuni edicolanti per salvarsi, sono passati a vendere souvenirs ai turisti.  Ma la scelta è stata così inflazionata che certi comuni sono corsi ai ripari mettendo dei paletti. Dei chioschi chiusi posso dire che alcuni sono rinati a nuove attività, altri spero diventino spazi culturali come in alcune città.

Per BookAvenue, Francesca Lombardi


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