Chissà perché capita, ad ognuno di noi, sentire quella tipica stretta al cuore ogni volta che ci mettiamo all’ascolto delle prime note di I’ve Been Loving You Too Long. Come sarebbe senza? Del resto, Otis Redding è stato il cantante soul più influente degli anni 60, forse il più grande, il più importante. Mio padre lo ascoltava, mia madre lo ascoltava, e tutta quella generazione che ha messo al mondo la mia, l’ascoltavano. La sua voce dall’anima profonda, gli arrangiamenti della sua musica, il professionista che ha fatto “aggiornare” l’R&B nell’anima moderna che ora ascoltiamo.
soul music
Podcast. Storia minima del Soul, vol. 1. Sam Cooke
Oggi è fin troppo facile apprezzare il pop, in specie quello di alcune straordinarie interpreti, mi riferisco a Beyonce, Alicia Keys, la stessa Anita Baker, tanto per fare tre esempi facili facili. Mi sono interrogata spesso sulle origini del blues e ripromessa di auto-guidarmi alla scoperta di qualche autore con l’aiuto di qualche libro e della mia enciclopedia su due gambe: il mio due di coppia, che è venuto in soccorso con un paio di dischi dalla “sua collezione privata” di: Otis Redding, Wilson Pickett, e ultimo, Sam Cooke (chiama così la raccolta di dischi che tiene separatamente da altri: una sorta di Sancta Santorum della collezione jazz di casa!).
Podcast. Le GGG di Patti LaBelle: Genuina, Gioiosa, Generosa.
Il suo ultimo album è del 2008, ha per titolo Rollour e, tra questo e il primo Sleigh Belles, Jingle Belles, and Bluebelles (con le Bluebelles) non c’è stata alcuna interruzione: ha praticamente cantato ininterrottamente dal 1962 e pubblicato quasi un album all’anno di 46 anni di una fantastica carriera. Patti LaBelle è un mito per il mio due di coppia; alla fine degli inizi anni 70, so’ da sempre, era conduttore di (Flashback) un programma di una radio FM locale. Era quasi adulto e, mentre tutti si interessavano di hardrock, lui, oltre a prendersi a botte con i suoi avversari politici – ma in quegli anni era normalissimo – imparava ad ascoltare il r&b e soul.