Michele Genchi torna a parlare del camminare e di cammini attraverso la testimonianza autobiografica di Èmeric Fisset, grande ispiratore di viaggi a piedi (ma anche con la bicicletta: dopo ben venticinquemila km è partito da Parigi e arrivato fino fino all’estremità est del Pakistan).
scienze sociali
Di mostri e di giocattoli
L’infanzia è una ferita che impieghiamo tutto il resto della vita a rimarginare.
Cristiana Pezzetta per il libro di Michele Mari, Tu sanguinosa infanzia.
Una follia lucida, potente da contagio psichico pandemico.
Di cosa parliamo quando parliamo di paranoia? Uno stile di pensiero privo di dimensione morale, ma con una preoccupante contagiosità sociale. Raggiunge infatti un’intensità esplosiva quando fuoriesce dalla patologia individuale e infetta la massa. Al punto da imprimere il proprio marchio sulla storia, dall’olocausto dei nativi americani alla Grande Guerra ai pogrom, dai mostruosi totalitarismi del Novecento alle recenti guerre preventive delle democrazie mature.
Silvia Belcastro per il libro dello psicanalista junghiano, Luigi Zoja.
Dieci anni senza Alberto Bevilacqua
Alberto Bevilacqua è scomparso dagli scaffali delle librerie e, se ancora resiste nella memoria dei suoi contemporanei, intesi come taluni librai, intellettuali e professori universitari, è sconosciuto ai più dei millenians e generazione z per la colpevole svista della scuola. Ma anche l’editoria ha la sua colpa. Al contrario c’è urgenza di ristampare l’intera opera di Alberto Bevilacqua.
Orhan Pamuk, La stranezza che ho nella testa
Ovvero
La vita, le avventure, i sogni,
gli amici e i nemici di Mevlut Karataş,
venditore di boza, nonché una
panoramica della vita di Istanbul
tra il 1969 e il 2012, raccontata dal
punto di vista dei suoi cittadini.
Il 9 novembre scorso il premio Nobel turco Orhan Pamuk ha presentato il suo ultimo romanzo alla libreria Politics and Prose di Washington. La prima domanda che si è sentito rivolgere dal giornalista e scrittore Elliot Ackerman è stata: perché un sottotitolo del genere? Pamuk ha raccontato un aneddoto. Nel mezzo di una lezione alla Columbia University, dove insegna Arte del Romanzo, disse qualcosa del tipo: “…e come sapete, alla fine Anna Karenina si suicida”. Uno studente lo bloccò: “No, professore! Per favore, non ci dica come va a finire la storia!”.
Siamo fatti di luce
Non c’è un rimedio uguale per tutti. Non c’è un metodo che ci sfili dalle incertezze e ci dia risposte immediate ai problemi. Vale per i piccoli inconvenienti quotidiani e per la grandi tragedie collettive: come è stato il Covid, per esempio.
Marina Andruccioli, parla del suo modo di vedere le difficoltà e porre piccoli rimedi. La scusa, ancora una volta è quella di un libro: quello di Michelle Obama.
Marc Augè, Non luoghi
L’antropologo francese è morto il 24 luglio all’età di 87 anni. È stato, nel senso classico del termine, un critico radicale dell’ideologia, indicandoci che esiste una differenza tra globalizzazione e società mondiale. Tra i temi su cui ha ragionato, vi sono le «città globali» coacervo di ultra-ricchi e ultra-poveri, di «sud» e «nord» del mondoRicordiamo Marc Augè riproponendo l’articolo di Luigi Prestinenza Puglisi sul libro più famoso, Non Luoghi, pubblicato sul nostro sito tempo fa.
Musica e cervello. Un’accoppiata sorprendente
Nei racconti di Sacks è la scienza a farla da padrone: non ci sono manie, ossessioni, malati, ma solo cervelli che operano in modo diverso e per questo sensi che reagiscono in maniera differente.
In questo caso l’udito. Il potere della musica. Eloquente il capitolo dedicato alla musicoterapia nei pazienti affetti da Parkinson o in quelli post-encefalitici. Come può l’ascolto musicale dare giovamento a postura e rigidità muscolare in una patologia dominata dalla distruzione dei “neuroni del movimento”.
Marina Andruccioli. nella sua cronaca di lettura. ci aiuta a capirne di più.
Non c’è nulla da festeggiare.
La flessibilità del lavoro si traduce nelle forme di “contratto di lavoro” quand’anche queste rientrino a pieno titolo nel diritto del lavoro. In questa molto variegata e assortita definizione si definisce “atipico” tutto quello che non rientra in un contratto a tempo pieno e con durata indeterminata.
L’editoriale di Michele Genchi per il 1° Maggio e il libro di Luciano Gallino, Il lavoro non è una merce.
Altro che festeggiare.