In Francia la battaglia dura già da mesi, in Italia invece ha inizio solo adesso, con il lancio pubblico della pietra dello scandalo: si tratta del libro “Crepuscolo di un idolo – Smantellare le favole freudiane”, nuovo saggio al vetriolo del francese Michel Onfray (Ponte alle Grazie editore). L’idolo da buttar giù dal piedistallo è nientemeno che il padre della psicanalisi, Sigmund Freud: un’impresa epica, forse più complicata che far sloggare Gheddafi dalla Libia, cui poteva accingersi solo un filosofo libertario, mediatico, provocatore, amante del ring e della rissa, come Onfray: un intellettuale da sbarco che nel corso di una rapida carriera ha già sistemato il Padreterno (“Trattato di ateologia”) e in blocco la sua stessa materia (“Controstoria della filosofia”).
Freud era un impostore. Parola di Onfray



In piazza per la democrazia così le rivoluzioni arabe hanno seppellito l´islamismo. Dall´Egitto allo Yemen, la protesta laica dei manifestanti. I dimostranti non sono scesi in strada in nome dell´Islam, ma i loro slogan facevano riferimento ai valori universali di dignità, giustizia e libertà.
Diete di stagione: abbiamo chiesto a Peter J. D’Adamo qualche suggerimento per alleggerire il nostro peso e i nostri perenni sensi di colpa.
I conflitti armati che hanno funestato il secolo scorso, e non sembrano destinati a cessare, sono la prova di quanto sia illusoria l’idea del “pacifismo lacrimoso” di cui parla Aldous Huxley: l’idea cioè che basti mostrare agli uomini le crudeltà della guerra perchè essi finalmente vi rinuncino. E’ urgente invece, secondo Eibl-Eibesfeldt , elaborare una nuova cultura della pace che, spazzando via ogni pregiudizo antropocentrico, riconosca la realtà istintuale che condiziona i nostri comportamenti.
Nel 1861 si forma il Regno d’Italia: dopo molti secoli di frammentazione statale la Penisola è così riunita in un’unica compagine, i cui territori vengono completati nei dieci anni seguenti. È un evento rivoluzionario, vissuto in questi termini dai contemporanei, in Italia e fuori d’Italia. In questo libro, il lungo processo di formazione del movimento nazionale dai primi slanci patriottici di fine Settecento alle organizzazioni insurrezionali, ai tentativi rivoluzionari della prima metà dell’Ottocento, fino all’anno cruciale del Regno.
Uno studio portentoso, brillante e istruttivo sulle straordinarie trasformazioni intervenute nella vita delle donne in Italia nel XX secolo. Vivace, acuto e di ampio respiro: una lettura davvero piacevole.
La rabbia dei ventenni che unirono l’Italia e quella dei giovani che oggi vivono in un Paese diviso. Due epoche messe a confronto da due relatori d’eccezione, Vittorio Zucconi, direttore di Repubblica.it e storico corrispondente dagli Stati Uniti, e Antonio Caprarica, corrispondente del Tg1 in Gran Bretagna. Giovedì sera i due giornalisti hanno messo in scena, nell’aula dei filosofi dell’università di Parma, un dibattito senza pause, fitto di schermaglie e lampi di satira. Invitati dall’istituzione biblioteche, intervistati dai loro colleghi della Gazzetta di Parma, Gabriele Balestrazzi e Carlo Brugnoli, i due hanno iniziato a parlare del tema dell’incontro, i centocinquanta anni d’unità d’Italia, e sono approdati ai giorni nostri, tra riflessioni su Berlusconi e Minzolini.
In amore, prima dei sentimenti occorre avere stile. È il messaggio di “Obiettivo maschio!”, il primo manuale di cacciatrici metropolitane, scritto dalle giornaliste Arianna Chieli e Nadiolinda, alias Nadia Busato. Scrivono le due autrici: «per innamorarsi bastano otto secondi, parola di scienziati. Quando un uomo incontra una donna che non conosce, se la guarda per più di quattro secondi vuol dire che prova interesse per lei. Se poi lo sguardo supera gli 8,2 secondi allora potrebbe essere amore a prima vista».
Prendete un libro di appena 13 pagine, scritto da un uomo oggettivamente vecchio (l’autore ha 93 anni), che non contiene sesso, niente scherzi, senza una scrittura sorprendente e nessun messaggio altrettanto originale. La migliore miscela per un disastro editoriale? No, al contrario un fenomeno editoriale e nostro libro del mese di febbraio.