L’influenza della cultura occidentale su uno scrittore giapponese nato nel dopoguerra non era certo cosí sorprendente di per sé, anzi rispecchiava una formazione comune a un’intera generazione di giovani; ma era la prima volta che queste atmosfere venivano rappresentate nell’ambito della letteratura «alta». Inflluenzato da Kafka, Mishima, Soseki fino a Dostoevskij, alla sua attività ricca e costante di narratore e saggista, Murakami ha affiancato il lavoro di traduzione letteraria facendo conoscere in Giappone l’opera completa di Raymond Carver, oltre a numerosi racconti e romanzi di Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, Tim O’Brien, John Irving.
Marco Crestani scrive del laboratorio di scrittura di questo grande autore.
Il difficile mestiere di scrivere
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