E’ stata paragonata a Cechov e Guy de Maupassant. Alice Munro è stata più radicale di quanto il confronto implichi.
La grande scrittrice canadese ha allungato e sfidato il genere. Essere suo lettore ha significato e significa impegno e attitudine costante a non cadere in errore: i suoi racconti rovesciano le nostre aspettative nei confronti dei personaggi e delle loro azioni. Sfidano la nostra percezione del senso di gravità. La sua scrittura fonde diversi filoni narrativi che, insieme, conducono in un unico racconto diverse trame.
Marco Crestani unisce biografia intellettuale e letteraria in un racconto personale di entusiasta lettore che restituisce il profilo del premio Nobel appena scomparsa.
narrativa straniera
Paul Auster. Storia di un americano
La scrittura di Paul Auster è stata fatto oggetto di numerose classificazioni che hanno contrariato prima di tutti la moglie Siri Hustvedt, grandissima e pluripremiata scrittrice a sua volta e lo stesso scrittore appena scomparso. Nel suo lungo articolo di addio, Michele Genchi lo descrive, piuttosto, come il cantore della sua città: New York, in particolare Brooklyn teatro di tutti, o quasi, i suoi romanzi.
Buona vita a tutti
Siamo onesti, Fallire fa bene. È importante riuscire ad utilizzare positivamente il fallimento, la caduta, trasformandolo in un’opportunità. Quando riusciamo a fare questo allora questo fallimento ci tornerà utile, ci insegnerà qualcosa di prezioso su di noi, innanzitutto e solo dopo da quell’evento ricevere insegnamenti importanti e preziosi.
Marina Andruccioli, mentre scrive del discorso ad Harvard di J.K.Rowling, ci ricorda che la cultura del fallimento ci insegna a dare una seconda possibilità. Essere tolleranti verso gli errori personali e quelli altrui ci permette di analizzare con attenzione le situazioni che hanno determinato un insuccesso per evitare, in futuro, di commettere gli stessi errori.
Robert Schneider, L’apocalisse.
Francy Schirone, che di musica se ne intende, qui scrive di una storia di musica: quella raccontata in Apocalisse di Robert Schneider. La storia dell’Organo di Neuburg suonato perfino da Bach. L’autore è noto da noi per “Le voci del mondo”. Appunto.
L’insostenibile leggerezza dell’imprevedibilità.
La mia amica Paola Manduca dice che sono un lettore prevedibile perché amo certi scrittori i cui libri sono quasi a mono-tema e, peggio, certe scrittrici tipo Siri Hustvedt che sono poco immaginifiche e troppo realiste non fosse altro che, nella fattispecie, è pure sposata con Paul Auster. Il che è tutto dire. La verità è che non sopporta il fatto che le abbia fatto comprare “Quello che ho amato” scoprendo, tempo dopo, che l’ho fatto comprare anche molte altre persone. Sono stato un libraio, dopotutto.
Alice Walker, Il colore viola
l colore viola conquistò il pubblico e la critica americani per il candore con cui affrontava temi universali come il razzismo, la violenza di genere, la sessualità femminile, vincendo l’anno successivo il Premio Pulitzer e il National Book Award.
Marina Andruccioli si misura, nel modo che abbiamo imparato a amare, in una preziosa operazione di scavo letterario e che fa di BookAvenue quello che è. Altri non siamo che animatori di libri vecchi e nuovi.
Tre donne forti
Norah, Fanta e Rudy. Cos’hanno in comune queste donne? Tre destini femminili giocati fra l’Africa e l’Europa, con un esile legame tra di loro: al centro di ogni storia, la forza d’animo di una donna che riesce a sconfiggere la paura e il dubbio, l’ignoranza altrui e la propria delusione.
Marco Crestani per Terre, la rubrica di scoperta di altri mondi.
Amitav Ghosh, Mare di papaveri
Cuore di questa saga epica, l’Ibis, un veliero che, negli anni Quaranta del XIX secolo, solca le acque tumultuose dell’Oceano Indiano per combattere la Guerra dell’Oppio, il conflitto che, con il trattato di Nanchino, sancì la definitiva espansione dell’Impero britannico nel mercati d’Oltremare.
Fabrizio Fides scrive per Amitav Ghosh, Mare dei papaveri, il primo vol. della Trilogia dell’Ibis e promette di occuparsi degli anche altri due. Noi lo prendiamo in parola.
Danza delle ombre felici
I quindici racconti di Danza delle ombre felici sono la prima raccolta di racconti di Alice Munro uscita nel 1968.
La scrittura della Munro sorprende ogni volta per il modo in cui riesce a imporsi con disinvoltura. Il suo tocco delicato porta con sé una sorta di libertà gioiosa, garbata, ma anche qualcosa che mai avremmo ritenuto possibile. Marco Crestani, puntuale e garbato, nelle Letture.