“… Un colpo per compensare gli abbracci mancati,
un altro per infrangere i continui silenzi,
un colpo per alleggerire il corpo troppo ingombrante
che si portava addosso,
un altro per far evaporare gli umori cupi che fanno male … [continua]
“… Un colpo per compensare gli abbracci mancati,
un altro per infrangere i continui silenzi,
un colpo per alleggerire il corpo troppo ingombrante
che si portava addosso,
un altro per far evaporare gli umori cupi che fanno male … [continua]
Ai nostri giovani lettori perchè nei libri trovino il coraggio di dare speranza e forza alle proprie idee
“Benjamin afferrò una sedia della cucina. Ci montò su,
raggiunse la botola, premette, sbatacchiò e spinse con forza.
La botola si aprì con uno scatto e uno schiocco, si spalancò
ed eccoli lì: la notte, le stelle, l’universo.
Rimasero a guardare quella meraviglia con gli occhi sgranati.
Benjamin afferrò Paul per la vita e lo sollevò.
Francesca sussultò per la paura.
«Non si preoccupi» disse Benjamin.
«Un ragazzino come questo non può cadere, con delle idee
come le sue e un amore come il vostro».
In occasione della recente uscita
dell’ultimo dei romanzi del Professor Focussen, oggi a Piccoli lettori Crescono abbiamo come gradita ospite l’autrice … rullo di tamburi … Manuela Salvi! Ma iniziamo subito con l’intervista [ continua ]
Per Dante Tertuli, la sua vita è un disastro. Tra i nuovi compagni che lo prendono in giro, dei genitori che si preoccupano per lui ma non hanno mai tempo per ascoltarlo davvero, la timidezza cronica e la perdita del suo unico punto di riferimento, la nonna Leopoldina, sembra proprio che le cose non possano andare peggio. Ma Dante non ha fatto i conti con l’eredità lasciatagli dalla nonna: un misterioso sasso, capace di trasportarti, in un battibaleno, in capo al mondo…
“ … Com’era bella la voce di Suu Kyi quando parlava del suo popolo, cioè di loro, pensò Lin. Sprigionava forza. Le tornò in mente un proverbio: diecimila uccelli si posano su un solo albero buono. Era così, quella donna. Un albero dai rami forti, pronti ad accogliere quelli che cercavano rifugio … ”
Mercoledì 19 settembre è uscito, in allegato al Corriere della Sera, il romanzo: “All’ombra della Pagoda d’oro” già pubblicato nel 2008, i cui diritti d’autore saranno devoluti ad Aiutare senza Confini, l’associazione che lavora per i profughi birmani. Oggi, in occasione della recente ristampa abbiamo ospite molto gradita l’autrice: Chiara Lossani … [continua]
… Proprio così Toms! ha detto Emy.
«Ma ci pensate? Il destino dell’umanità in mano a tre oche truccatissime che miagolavano in coro Buongiooorno Chaaarlie come delle scolarette sceme.
Facciamo così: per riabilitare la figura delle investigatrici, noi non ci serviremo di effetti speciali, ma del nostro cervello!»
«Giusto!» abbiamo gridato in coro.
«Saremo una forza della natura! Coraggiose come leonesse, determinate come formiche, eleganti come delfini» ha detto Tess salendo sul letto e alzando un braccio verso l’alto…” [continua ]
…“ Questa storia ebbe inizio in un pomeriggio
di novembre, di un anno imprecisato a metà del Settecento,
sulle coste dell’Inghilterra meridionale.
Gli estremi raggi del sole tingevano le pareti
a strapiombo della scogliera e la casa che
si ergeva al di sopra.
Dai comignoli spuntavano sbuffi di fumo
che subito il vento portava via insieme
agli strilli dei gabbiani …”[continua ]
…“Pazziare” nel dialetto di Napoli significa
giocare, “pazzia” invece in lingua di Italia
significa follia, che se ci levi una i diventa folla,
ma non c’entra molto. Comunque le parole sono
utili e più ne sai e prima fai.
Mi chiamo Hui, ho undici anni e sono nato in
Cina, ma a due anni già stavo qua, a Napoli, in
una casa piccola di un palazzo grande dietro le
strade della Stazione Centrale”…[continua ]
Bentrovati carissimi piccoli e grandi lettori!
“… Al mattino, i coloni lanciavano maledizioni silenziose sia alle bestiacce,
sia alle leggi di Molooc che proibivano la caccia.
Tutto quello che stava oltre la palizzata del villaggio apparteneva a lui,
dai frutti del bosco ai pesci del fiume, dai fagiani ai cervi.
Chi veniva sorpreso a raccogliere funghi e castagne,
oppure a tendere trappole, veniva arrestato.
Per punizione, subiva l’amputazione
della mano sinistra.
Poi, sulla guancia, con il ferro rovente, gli veniva impresso il segno della colpa, una T. … “ [continua]