La n.1 della Detective Agency, protagonista dei molti libri di Alexander McCall Smith si riferiscono a un personaggio pittoresco che osservò una volta catturare… un pollo con stile, brio e un sorriso meraviglioso. Ecco Precious Ramotswe; il suo umorismo secco, affascinante e di buon cuore, rivela un acuta osservatrice senza traccia di malizia che fonda la sua agenzia investigativa privata e diventa la prima investigatrice privata donna del paese. Ramotswe è un personaggio forte, vivace e con i piedi per terra, i cui casi includono mariti smarriti, persone scomparse e truffatori. La gente del posto è attratta dalla sua saggezza intuitiva, dal buon senso e dalla difesa dei valori antiquati. Ne parla Francesca Lombardi nel suo articolo dedicato all’immaginifica investigatrice botswana.
McCall Smith e le atmosfere africane




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Avrebbe continuato a scrivere se, come ora tutti sappiamo, le conseguenze di un ictus non lo avesse portato via a 87 anni giusto qualche giorno fa. Martin Amis, l’altrettanto grande scrittore americano, lo ha salutato con un “addio Charles Dickens di Detroit!” E’ forse il commiato più giusto che si sia sentito.
Il loro primo romanzo, Hedge Fund, un giallo finanziario scritto in tempi non sospetti ma terribilmente attuale, ha vinto l’edizione 2011 del concorso Io Scrittore del gruppo Mauri Spagnol e il Premio internazionale Città di Cattolica 2012.
Poco prima di morire per insufficienza epatica nel luglio del 2003, Roberto Bolaño disse che avrebbe preferito il mestiere del detective a quello dello scrittore. Aveva cinquant’anni anni ed era già ampiamente considerato il più importante romanziere latino-americano dopo Gabriel García Márquez.
Chissà perché, quando si discutedi narrativa ‘gialla’ (definizione di comodo, filologicamente non correttissima, che include anche il ‘noir’, il ‘poliziesco’, l”hard boiled’ e tutti i generi e sottogeneri affini), salta sempre fuori la definizione: «E’ arrivato il Montalbano…» con annessa provenienza cittadina. Ecco quindi il ‘Montalbano fiorentino’, ‘bolognese’, ‘perugino’, ‘spezzino’… Nel caso che analizziamo siamo in presenza, secondo questa vulgata un po’ stucchevole, del ‘Montalbano romano’.
Lo fissò con gli occhi che sembravano pezzi di carbone appuntito e prese la mira. Pesanti orecchini d’oro stavano finendo di ondeggiare, attaccati ai suoi lobi grinzosi ed elastici. Pareva una mummia, rugosa e vecchissima. Lo puntò con il dito indice che sembrava un artiglio [..] Lo indicò per bene, quasi a volerlo scegliere nel mucchio di tutta la gran massa di teste di c. del mondo. Lo indicò e le si schiuse sul volto un’espressione trionfante e sicura. Una specie di ghigno. Poi raccolse con una mano le gonne, come una gran dama, e si drizzò sulla schiena, ancora più agile di qualsiasi felino. Com’era apparsa, attraversò la strada con passo leggero e scomparve.