Una prosa davvero sorprendente

   Tempo di lettura: 2 minuti

“La storia dell’amore” di Nicole Krauss, edita in Italia da Guanda, è un libro assolutamente da leggere, un romanzo importante, emotivamente straziante, uno straordinario omaggio alle cose perdute, ai misteri irrisolti, alla forza delle parole.
Una storia complessa che non si presta ad essere riassunta poiché viaggia avanti e indietro nel tempo a volte sotto forma di lettere e diari, con all’interno un romanzo nel romanzo. Uno di quei romanzi che si desidera rileggere appena finiti. Il genere di libro che rende la vita sopportabile, dopo tutto.

 

Nicole Krauss è nata e cresciuta a New York, vive a Brooklyn ed è sposata con un altro scrittore di spicco, Jonathan Safran Foer, autore di “Ogni cosa è illuminata”.
Ha spesso affermato di trarre la propria ispirazione dalla lettura, anche se il meglio viene dall’essere nel mondo, sulla metropolitana, camminando per la strada, conoscendo persone o paesaggi, sperimentando situazioni e condizioni.
Nicole ha un rapporto speciale con Israele e Gerusalemme in particolare. Suo fratello vive lì, così come i nonni materni. I suoi genitori ci hanno vissuto diversi anni prima di emigrare negli Stati Uniti.
“La storia dell’amore” è stato definito un romanzo divertente e triste allo stesso tempo, pieno di speranza, tagliente e pulsante di vita, poetico e misterioso. Contrassegnato da dolori indicibili e perdite intollerabili, ma anche da una gioia di vivere ostinata. Con uno straordinario personaggio come Leo Gursky, che sembra uscire fuori dalla pagina e parlare con voce propria.
Un romanzo illuminato dal calore e dalla delicatezza di una prosa davvero sorprendente, un mosaico appassionante di storie e personaggi di cui la Krauss ha sentito raccontare dai suoi quattro nonni, nati in Ungheria, Polonia, Germania e Russia, oltre che dai suoi genitori.

Nicole Krauss, La storia dell’amore, traduzione di Valeria Raimondi, Guanda (collana Narratori della Fenice), 2005, 299 p., brossura.

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Marco Crestani

"In una poesia o in un racconto si possono descrivere cose e oggetti comuni usando un linguaggio comune ma preciso, e dotare questi oggetti - una sedia, le tendine di una finestra, una forchetta, un sasso, un orecchino - di un potere immenso, addirittura sbalorditivo. Si può scrivere una riga di dialogo apparentemente innocuo e far sì che provochi al lettore un brivido lungo la schiena… Questo è il tipo di scrittura che mi interessa più di ogni altra. Non sopporto cose scritte in maniera sciatta e confusa…"(Raymond Carver)
http://libereditor.wordpress.com/

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