Il nipote della Fallaci, Edoardo Perazzi, che in pratica è l’unico depositario della memoria della scrittrice, è caduto dalle nuvole: "Non so che cosa possa essere, dal momento che dalla casa di New York dell’Oriana non è sparito nulla e molto materiale è stato messo a disposizione della Regione Toscana".
Tuttavia pare che le lettere e gli appunti in vendita possano essere autentici: documenti vari, ricerche su argomenti che poi sono stati utilizzati per il libro. La Fallaci teneva i duplicati delle lettere nei suoi file per avere a disposizione una copia di tutto. L’archivio — almeno quanto si intuisce dall’annuncio di vendita scritto in inglese — potrebbe anche includere interessanti corrispondenze della Fallaci con attacchi ed epiteti sulle vicende internazionali che l’hanno vista scendere in campo negli ultimi anni della sua vita.
Si tratta di un vero e proprio giallo che percorre il mondo della cultura a pochi giorni dalla commemorazione per la morte di Oriana Fallaci, che è avvenuta a Firenze il 15 settembre 2006. Sulla scrittrice erano esplose violente polemiche dopo il suo intervento contro l’Islam, raccolto nel libro di successo La Rabbia e l’orgoglio. Una giornalista controcorrente ammirata e celebrata in tutto il mondo. Ora spunta quest’altro mistero, tutto da chiarire.