Mentre l’Italia è invasa da orripilanti manifesti contro l’abbandono degli animali in estate, con protagonista un Rocco Siffredi che dice: “Ho sedotto e abbandonato, ma non il mio cane”, tu, caro Scorpione, puoi fare decisamente di meglio. Leggere qualcosa che ti metta davvero nella testa di un animale, per poter meglio capire la scatola nera che è il cervello umano, e che incarna una delle ricerche nelle quali riesci meglio. Se vuoi farlo in modo lirico, dedica l’estate a questo libro, assaporandolo lentamente, come un gelato che desideravi da giorni.
Dalla parte di Bailey, una storia per umani, W. Bruce Cameron
Un giorno mi resi conto che quelle cosette calde, piagnucolose e puzzolenti che si agitavano vicino a me erano i miei fratelli. Ci rimasi male. Non ci vedevo ancora bene, riuscivo appena a distinguere ombre confuse, ma sapevo che quella sagoma grande e bellissima, con la lingua lunga e meravigliosa, era mia madre. Avevo capito come funzionava: quando l’aria fredda mi increspava il pelo, voleva dire che la mamma se n’era andata da qualche parte, ma quando tornava il caldo era l’ora di mangiare.