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Mi è capitato di ascoltarla recentemente, per caso. Il pezzo è noto a chi ha visto Pretty Woman: Fallen, dall’album Cat Tricks, che insieme a I will wait for you e Please don’t leave, quest’ultima in duetto on Michael Mc Donald, hanno venduto più di trenta milioni di copie! Trenta milioni di copie! Qualcuno la ricorderà pure per essere l’autrice di Dancing Queen per gli Abba in Mamma Mia, un film commedia di grande successo anni fa, con Pierce Brosnan, Meryl Streep e Amanda Seyfried.
Ha compiuto sessantanove anni e continua a cantare come ne avesse venti. La storia di Lauren Wood, nata a Pittsburgh in Pennsylvania, si riassume in poche righe “piene, piene”. Conosciuta anche come Chunky, è una cantautrice, artista doppiatrice e produttrice americana.
A metà degli anni ’60 formò una band chiamata Rebecca e i Sunnybrook Farmer con scarsi risultati ma che le servì, nel 1972, a partecipare come corista nell’album di Frank Zappa, The Grand Wazoo.
La nuova band, la Chunky, Novi & Ernie ebbe miglior fortuna. Proprio Frank Zappa, presta la voce al trio in Underground, il loro album del 1973, all’inizio del brano Rosalie.
L’anno della svolta è il 1979 con il contratto della Warner Bros. L’album prende il suo nome. In basso a destra sulla copertina c’è il ringraziamento a Ernie e Novi che partecipano alla produzione musicale del disco. Michele Mcdonald, il fortunato compagno di Don’t leave me, è un’altro dei numerosi guest del disco che comprende personaggi come Bill Payne, Steve Lukather (“quello” dei Toto, per capirci). Il duetto con McDonald è al 5° posto della Billboard’s chart e la Billboard Hot di quell’anno.
Ma Lauren Wood non è solo la cantante di Fallen, resa famosa dal film Pretty Woman. Forse ricorderete la scena: il disco si sente in sottofondo mentre Julia Roberts, vestita in abito nero da sera, bellissima, aspetta Edward nel bar dell’albergo, da dove si muovono per andare all’Opera.
Ha scritto musica per molte cantanti, alcune particolarmente di successo, trai quali Gladys Knight, Cher, Susty Springfield, Philip Bailey o Sammy (quello dei Van Halen) Billy Preston e svariati altri.
Ha scritto diversa musica per altrettanti film e programmi televisivi.
Una sua canzone, My Hearth, è stata eseguita con successo da Rita Coolidge per l’iniziativa di sostegno Farm Aid, , il concerto annuale di beneficenza realizzato in favore degli agricoltori statunitensi. L’evento, fondato nel 1985, è stato creato da Willie Nelson, John Mellencamp e Neil Young.
Nel 1997 ha fondato la sua etichetta: la Bad art record che ha dato i natali a tre suoi album, Lauren Wood (lo stesso titolo del suo album di esordio), Love, Death & Customer service. Ha una voce suadente: in questi album dalle sonorità country e world music, hanno collaborato Stephen Bishop, ancora Mcdonald e Bill Payne. Due suoi album, Cat Tricks e Lauren Wood, sono stati ristampati da Warner nel 2020.
Oltre le registrazioni originali, Lauren Wood ha prestato la sua bella voce alla pubblicità e alle serie tv, non sto qui a fare l’elenco. Mi interessa piuttosto ancora una volta sottolineare la sua collaborazione corale in registrazioni di F.Zappa finché è campato, per Devo, i Dobbie Brothers che a molti non dicono quasi nulla, ma sono stati una delle prime band rock-fusion di quegli anni, i primi ad aprire la strada all’R&B “bianco”. Poi John Hartman è quello che ha insegnato a Steve Gad come tenere le bacchette e a Tom Johnston come far vedere al mondo come si suona una Stratocaster. Dobbie, poi, è il modo di dire slang Marijuana: e ho detto tutto.
La chiudo qui. Dalla mia collezione di Soundcloud vi invito all’ascolto di Fallen. Godetevela.
Alla prossima.
Dischi.
Dalla collezione di casa, consigli per gli acquisti
Consiglio molto Lauren Wood la seconda, quella del 1997 per capirci, non il disco di esordio. Dentro ci sono i citati Please Don’t Leave, e il duetto con Michael McDonald; Dirty work e non ultimo Gotta Lotta. Poi, naturalmente, Cat Tricks, di cui all’inizio.
Libri.
Continuo a dire che questa è una rubrica di dischi e libri anche se i secondi quasi mai sono disponibili. Vale anche per Lauren Wood.
per BookAvenue, Francy Schirone
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