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12 commenti

  1. Giovanni,
    nutro come molti, credo Lei compreso, una genuina (mi creda) preoccupazione per la chiusura di molte librerie indipendenti: credo faccia male al Paese. Convengo pure con alcune delle analisi fatte da più parti sul fatto che sarebbe opportuno risparmiare un pò di soldi da dedicare alla formazione. Converrà, però, che nonostante i prezzi dei libri in Italia sìano i più bassi d’Europa, non sembra essere sufficiente a portare gente in libreria, nè si può sempre contare solo sui forti lettori. Del resto il “mercato” lo fa l’editore, non la libreria (Dan Brown, Harry Potter non generano nuovi lettori, ma “alzano il fatturato” del periodo). Lo sconto è una leva formidabile per suscitare nuovi bisogni di acquisto. Ci sono in giro molti seri librai in librerie vuote di clienti. Non faccio marcia indietro sulle mie convinzioni, ma darmi del pidiellino…

  2. cose giuste e cose assurde: il nostro Genchi pensa e scrive da ex. Come un ex comunista passato al Pdl…

  3. Sono abbastanza sorpresa di quanto letto nell’articolo di Genchi (che passa per essere uno dei migliori librai di roma e italiani).Io c’ero, e non è esattamente quello che ha detto non troppo tempo fa nei seminari tenuti all’università di Siena dove, sia pur affermando la leva dello sconto, aveva sempre sottolineato il tema della “professione”.
    Grandi o piccoli che sìano i librai.
    Questa presa di posizione così “partigiana” non fa bene al dibattito in specie se detta da un uomo che ama profondamente il suo lavoro, o almeno così era apparso durante le lezioni.
    Spero non abbia cambiato la sua opinione a proposito, altrimenti la mia tesi di laurea va a farsi benedire. Ada

  4. E’ difficile pensare che i costo dei libri, come qualche commento dice, sarà recuperato dagli editori; non ce li vedo a ridurre il prezzo dei libri. Guarda, ad esempio, la Rizzoli che volle fare “cassa” con la Fallaci a 25.00 euro. Ammetterai che quello che sta accadendo nelle librerie di catena è, però, paradossale: sono troppe le offerte ed è difficile “stare dietro” a tutto.

  5. Marco (della) Feltrinelli

    Elisabetta (oh!) cara. Non sò cosa accade ai ns concorrenti ( e francamente….) Quello che dice sembra lontano dalla verità e chiedo al “generale di brigata” di intervenire. Tuttavia faccio una considerazione: non tutte le librerie sono uguali. Vale anche “tra” librai indipendenti: quello che fattura di più avrà condizioni di sconto migliorative dall’editore. Se conviene su questo principio, sarà facile estenderlo anche alle librerie di catena. Non posso insegnarle come aumentare lo sconto medio, non sono qui per questo. Il 25% di sconto mi sembra davvero poco. Leggerò il libro che mi ha consigliato anche se ho letto altro dello stesso autore.
    Marco

  6. elisabetta favaretti

    Caro Marco Feltrinelli, legga il libro che le suggerivo e poi mi spieghi in quale altro modo, se non con riduzione forte degli sconti, come in Francia, si possono salvare le piccole librerie. Se poi lei sostiene che se ci fossero solo librerie di catena sarebbe lo stesso (o meglio) allora capisco. Secondo me dovremmo tutti competere con gli stessi sconti all’acquisto (io ho uno sconto medio del 25% mentre la Mondadori del 40%!). Inoltre che mi dice di tutte le tonnellate di best seller, libri rilegati da più di 20 Euro che vanno al macero quotidianamente? Non è forse vero che nelle grandi catene (forse per le Feltrinelli è diverso ma so per certo che nelle Mondadori è così) i libri arrivano d’ufficio dalla casa madre e se non vengono venduti i librai franchising pagano una “tassa”… Tante cose putroppo non si sanno e la gente non capisce bene tutto il meccanismo, ahimè.

  7. Costantino Lipari

    Di partigiani ce nè da una parte e dall’altra della barricata, non c’è dubbio e convengo che il collega di Chiavari era ubriaco quando ha scritto il suo intervento. Ma lei, Genchi, è un generale di brigata.

  8. fabiana - libraia indipendente!

    La Mondadori non poteva trovare che un super libraio degno di miglior causa. Non tutte le librerie indipendenti sono come quelle che descrivi. Fabiana

  9. Marco /Feltrinelli

    Non è così Elisabetta. L’editore Feltrinelli “vende” con uno sconto migliorativo i libri alle nostre librerie. Non alza i prezzi per poi farli “scontare” a noi. Il suo intervento la dice lunga sul pregiudizio che c’è sulle catene librarie. Il nostro conto economico non è affatto molto diverso dal suo. Anzi, la filiera dei costi è molto probabilmente più lunga della sua nei suo conto economico di fine d’anno. Me la faccia dire tutta: siamo la più grande catena “indipendente” del Paese. Come lei, solo un pò più grandi, ma con le stesse passioni. Marco

  10. Il fatto è che molti editori (Mondadori, Feltrinelli, Giunti, etc) sono gli stessi proprietari di librerie di catena e, alzando il prezzo di copertina, per poi ridurlo praticando sconti selvaggi ai clienti, non fanno che incrementare l’acquisto presso i proprio punti vendita, penalizzando fortemente i piccoli librai. Infatti, dove la legge sul prezzo dei libro è stata fatta in modo serio (Francia e Germania per esempio), con un tetto di sconto del 5% le piccole librerie sono sopravvissute e aumentate di numero, mentre in altri Paesi dove ciò non è stato fatto moltissime hanno chiuso. Vi consiglio la lettura del bellissimo libro di Schiffrin, Il denaro e le Parole, Voland.

  11. Ben detto. Sembra che essere librai di catena sìa una colpa.

    Massino (F.Roma Piave)

  12. “• “Stampare la Trade può risultare il più delle volte antieconomico.” Grande verità. Lo dice uno che ha lavorato nei tascabili… e non sai quanto tirino la carretta agli altri. • “Il nemico della libreria indipendente è la mancanza di infrastrutture, di talento personale, in molti casi di conoscenza di mestiere, di bassa qualità degli assortimenti, di mancanza di sistemi informativi capaci di misurare lo stato dell’arte. Il rapporto con i clienti: non è più tempo di rapporti one-to-one, oggi la libreria dev’essere una comunità dialogante.” Altra grande verità. E da umile libraio “stagionale” (che fui!) confermo che dove c’è professionalità e assortimento ci sono clienti. E tanti. Sulla community, be’, sfondi una porta aperta. La stessa cosa dovrebbero essere le biblioteche. Ma forse stiamo parlando di fantascienza… Bellissimo articolo, Michele. Grazie!”

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