Passa il decreto Monti. Passeranno gli sconti?

Otto ore di Consiglio dei Ministri hanno danno vita a un Decreto sulle liberalizzazioni e la concorrenza piuttosto corposo: il testo è stato ribattezzato in modo significativo come “Cresci-Italia”, con tanto di promessa ambiziosa da parte del premier Mario Monti, ovvero la cancellazione di tutte le tasse occulte. Le novità che sono state introdotte sono davvero moltissime e riguardano un numero impressionante di categorie, dunque è necessario suddividere la trattazione in base al settore di riferimento per capire chi sono i “vincitori” e i “vinti” (anche se parziali) del decreto.

La lettura e i libri negli USA. La scomparsa dei lettori.

di Gianfranco Franchi
Stando a quanto ci racconta Bruce McCall, oltre la metà dei nordamericani non ha letto nemmeno un libro nel corso dell’ultimo anno: il dato, a ben guardare, potrebbe corrispondere all’elettorato della ventennale dinastia Bush, quello forgiato sul logoro stampo reaganiano. E si tratta d’una stima prudente: equivalente al neoanalfabetismo forzista italiota, figlio della cultura catodica, a ben guardare. Tenendo presente la discreta quantità di alienati da iPhone e smartphone di ogni ordine e grado, compulsivi pigiatori di schermi liquidi e allegri sfogliatori (per ditate, si capisce) di tavolette digitali, sembra proprio che per noialtri figli della civiltà del libro, bibliomani, bibliofili e letterati vecchio stile, si sia avvicinata l’apocalisse.

Istat.Rapporto cultura: più della metà degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno. E i giovani preferiscono Internet.

Le famiglie italiane destinano ai consumi culturali (spese per ricreazione e cultura) il 7% della spesa complessiva per consumi finali (2010). Poco più di un italiano su due (54%) legge un quotidiano almeno una volta a settimana; il 39% almeno cinque giorni su sette, mentre poco più di una persona su quattro utilizza Internet per leggere giornali, news o riviste. Lo dice l’Istat nel rapporto ‘Noi Italia 2012′.
Sono circa 372mila le unità di lavoro (1,5% del totale) impiegate in attività di produzione di beni e servizi per la ricreazione e la cultura, al netto del settore editoriale (2010). In Italia ogni anno vengono stampate in media 3,5 copie di opere librarie per ogni abitante, ma nell’arco di un anno poco più del 45% degli italiani legge almeno un libro nel tempo libero (2011).

L’ inserimento della cultura nella strategia del Paese

” Per essere lungimiranti bisognerebbe immaginare e favorire un’emulsione di praticità e sapienza capaci di  sollevarci dalla decadenza e di condurci all’oraziana aurea mediocritas . La Costituzione pone cultura, ricercae patrimonio paesaggistico, storico e artistico fra le priorità della vita patria e pertanto al di sopra di ogni altro fare. Eppure i ministeri che curano ambiente, patrimonio culturale e turismo sono sempre stati in coda agli altri e fra i più colpiti dai tagli, mentre permangono i privilegi della casta, la grandeur di 131 caccia bombardieri ultracari e i privilegi tributari della Chiesa. Quale trasversale contraddizione!

Podcast. John Mayall: quando il Blues suona, il silenzio si impone

Quando il Blues suona, il silenzio si impone. Non lo dico certo per emozioni personali. Non lo dico perché il Blues è il primo amico nei momenti di sofferenza e il primo a scuoterti nei momenti di esaltazione… No. Lo dico perché quando il Blues ha l’opportunità di far uscire tutte le potenzialità dei musicisti, ci troviamo immersi in un miscuglio di suoni di chitarra, piano,fiati, batteria e armonica irraggiungibile. Troviamo la massima espressione della musica Pop / Rock, perché possono suonarla solo degli strumentisti con le p…  e, perché non lascia spazio alla retorica nei testi, perché la voce è sempre al massimo della sua espressione: non è possibile cioè sviare grazie a mezzi e mezzucci dalla qualità. E dall’improvvisazione, dal groove, dal mood della band: un Blues si fa anche al momento, e si improvvisa, si innescano alchimie particolari. E’ per questo che John Mayall, con questo e altri dischi, è uno dei pochi bianchi che dopo il periodo florido dei bluesmen neri d’America, è riuscito a portare avanti una musica che altrimenti sarebbe vissuta solo in quei vecchi long playing.

Un sentiero nel caos

Ho incontrato Mario al caffè letterario. E’ il caffè letterario del parco pirandelliano del Caos, sulla sommità della collina a strapiombo sul mare,  ad Agrigento.
Lo scorgo immediatamente col suo vestito estivo di lino beige e la paglietta, guarda verso il sentiero che porta all’altura sul mare.
Lo saluto con un cenno della mano e lui alza lo sguardo vivace che traluce da sotto la falda del cappello e mi sorride, col suo sorriso buono, gentile di chi apprezza il saluto di una donna.
Mario è qui a ritirare uno dei tanti meritati premi, il premio Pirandello.
“Non potevo non raggiungere il suo “Caos” mi dice ripiegando il quotidiano sbirciato fino a che non fossi arrivata.
“Andiamo?” gli domando sorridendo e lui si alza dalla poltroncina di vimini.
E’ una bellissima giornata di sole, il sole spudorato della Sicilia  che si riverbera sui colori densi di mare, di tufo, di ulivi, di mandorli e di terra.

Monti affonda già la legge contro gli sconti sui libri?

12 gennaio 2012 da il Post
Le anticipazioni della legge sulle liberalizzazioni parlano di “autonomia” per ogni impresa commerciale su durata ed entità delle promozioni, ribaltando le norme appena approvate.

Repubblica anticipa in un dettagliato articolo il contenuto della bozza di legge sulle liberalizzazioni progettata dal governo Monti, benché ieri sera il governo stesso ne avesse indebolito l’attendibilità in modo un po’ criptico (la bozza esiste, ma non è quella?). Ma stando a questa versione sarebbe in programma anche la totale liberalizzazione della possibilità delle imprese commerciali di attuare sconti, saldi e promozioni quando vogliono, come vogliono e per il tempo che vogliono.

L’ordine sociale cosmetico è il delitto perfetto

Ho preso in prestito una frase di Concita De Gregorio, dal suo libro Così è la vita. Imparare a dirsi addio (Einaudi, 2011), un must da non perdere per chi volesse scrollarsi di dosso le visioni abbacinanti delle scorse legislature. Che c’entrano con un libro, direte voi. Ciò che spesso si ignora è che tanti comportamenti “politici”, abilmente amplificati dalla cassa dei media (spesso manovrati direttamente dall’alto, come ci ha tristemente dimostrato l’ex premier) inducono a emulazioni di massa o, più precisamente, a desiderio di emulazione. Se i genitori hanno diretta responsabilità negli insegnamenti dei figli, i padri di una nazione (i politici di turno) impartiscono anche loro (sempre volutamente) un’idea di comportamento. E così, negli ultimi vent’anni circa, chiamiamolo pure ventennio berlusconiano, pace all’anima sua, abbiamo assistito ad una sorta di copertina patinata del Governo, tra bellezze catapultate in ruoli tanto delicati quanto lontani dalle loro precedenti condotte di vita e fauci maschili spalancate stile cavernicoli in preda a raptus volitivi. “L’estetica detta l’agenda politica”, scrive De Gregorio, riassumendo in poche parole l’ordine avvilente creato da abili strategie televisive, giornalismo di basso livello, e proclami elettorali speziati da volgarità in brutta mostra.