Diversi anni fa, quasi per caso iniziai a leggere i libri gialli di Alexander McCall Smith. Non ricordo neanche se comprai il libro o lo presi a prestito in biblioteca. Sta di fatto che attratta da quelle copertine colorate, viva gli illustratori, ho iniziato a leggerlo con curiosità. McCall Smith è un ex professore di medicina legale scozzese che ha insegnato all’Università di Edimburgo.
Nasce e cresce in Zimbabwe. Ambienta le sue storie in Botswana. Ha creato la figura di Precious Ramotswe, la prima detective africana, che ha aperto un’agenzia investigativa, la Ladies’ detective Agency n.1 che risolve casi. L’ambientazione è straordinaria. Le descrizioni sono bellissime, merito anche delle buone traduzioni, ho letto qualche libro in lingua originale: The N.1 Ladies’ Detective Agency. McCall Smith conosce bene l’Africa e quando scrive, fra le righe si respira tutto il suo amore per questa terra difficile, arida, perché non piove. La pioggia tanto attesa che quando arriva è la celebrazione di una vittoria, di un evento eccezionale. Pagine dense di vita quotidiana africana in cui le strade sono impolverate, quelle strade che percorre il furgoncino bianco malconcio della Signora Ramotswe. Lei che gira per la città di Gaborone e qualche volta si spinge fino quasi al deserto del Kalahari.
Ho imparato a conoscere il Botswana da questo autore, mai nessun libro mi aveva trasportato “geograficamente” così lontano. Mi capitava di leggere queste storie sull’autobus di ritorno da lavoro, in mezzo al traffico urbano e a gente che parlava quasi addosso a me. Ero talmente presa dalla lettura che ho rischiato più di una volta di sbagliare la fermata. Non ho ancora visto l’Africa, eppure mi sembra di conoscerla. Riesco a vedere la casa della Ramotswe con lei seduta con il marito che beve tè rosso, i suoi figli, il suo furgoncino e la sua agenzia dove si confronta amichevolmente con la collega: la signora Makutsi.
Per chi fosse appassionato di motori e non, grazie al marito della Ramotswe, JLB Matekoni si impara qualcosa anche di meccanica. L’ufficio della Ramotswe è adiacente all’officina. Spesso le signore e i meccanici fanno pausa tè e molte chiacchiere. Il personaggio della Ramotswe è un ben costruito: una donna buona, gentile, sincera di buone maniere e professionale. Tutte queste sue qualità ben dosate, unite a una corporatura tradizionale, come più volte sottolinea l’autore, ne fanno un’eroina.
Sono dei gialli molto diversi da quelli anglosassoni a cui siamo abituati. McCall Smith descrive la risoluzione di casi di furto, di scambio di persona, ma non c’è traccia di violenza, di armi. Gialli soft come li definisco io. La Ramotswe fa parte di quei bei personaggi letterari in cui si trova ristoro dal caos. I titoli dei romanzi sono altrettanto piacevoli: il primo, Precious Ramotswe, detective, il tè è sempre una soluzione, il buon marito, un matrimonio all’aperto. Sono soltanto alcuni dei tanti che ha scritto. In pratica a parte forse il primo, li ho comprati tutti e li custodisco gelosamente.
Ve li consiglio.
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Per BookAvenue, Francesca Lombardi
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