Leggere e saper leggere, l’officina della critica letteraria

Leggere e saper leggere
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Leggere e saper leggereMANTOVA ─ “Bisogna dunque tornare a leggere (e a saper leggere)” scriveva nel 1958 Giorgio Caproni sulla rivista Il Gatto Selvatico, l’house organ voluto da Enrico Mattei e diretto dal poeta Attilio Bertolucci che a partire dalla metà degli anni Cinquanta raccolse intorno a sé un circolo di scrittori e intellettuali di altissimo valore: Gadda, Dessì, Ginzburg, Parise, Sciascia, Cassola (nella foto sotto), Bassani e molti altri.

Una selezione di testi è stata pubblicata e presentata in occasione dell’ultimo Festivaletteratura di Mantova (Inedita energia. Leggere e saper leggere. Saggi di critica letteraria per Il Gatto Selvatico 1955-1965, Eni, pp.128). Il volumetto, molto elegante e arricchito dalle foto originali dell’Archivio Storico Cinettà Luce, è curato da Simone Pietroletti.

La rivista di Eni ─ come spiega nell’introduzione il ricercatore dell’Università “La Sapienza” ─ era destinata sopratutto ai dipendenti e puntava a dare dell’azienda l’immagine di una grande famiglia. Attualità, mostre d’arte, reportage, guide turistiche, il rotocalco era segnato da una forte impronta didattica e cercava di essere stuzzicante e istruttivo. Sopratutto quando si trattava di offrire buoni consigli di lettura… e qui il compito spettava nello specifico a scrittori e critici letterari di grande fama.

Carlo CassolaNel volume ─ distribuito gratuitamente durante il festival ─ sono raccolti ritratti, riflessioni e recensioni di Giacinto Spagnoletti, Maria Luisa Spaziani, Giulio Cattaneo, Giorgio Caproni, Enzo Siciliano, Filippo Accrocca e Francesco Squarcia. Ognuno presenta ai lettori un punto di vista originale su temi e letture da non perdere. Si parla di Jack London, di Dumas, di Vittorini, di Borges, di Svevo, di fumetti, di libri di viaggio, di cosa sia meglio acquistare nelle librerie a Natale, di quali parolieri e poeti meritino di essere letti.

C’è un’energia davvero inedita in questi saggi e la consapevolezza di come ogni lettura, al di là della reputazione degli autori, possa favorire percorsi personali di curiosità e piacere. Lo chiarisce in poche parole Francesco Squarcia, tra i massimi esperti dell’Ottocento italiano, nel saggio intitolato I libri non sono un lusso (pag.59):

Pochi piaceri valgono quello di fermarsi davanti a una vetrina di libri. […] Il gusto di leggere è sempre vivo per gli uomini che non hanno messo il cervello in soffitta.

 

Trovarlo in libreria sarà difficile, nel frattempo l’ho appena inserito su aNobii. Un ingradimento della copertina (con una bella foto del 1963 di Italo Calvino e Alberto Moravia alla Libreria Einaudi) è disponibile qui.

Àlen Loreti per BookAvenue

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