Crocetta e non “crocetta”, Le sorprese dell’astensione

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Nel momento in cui si scrive si attendono i risultati delle elezioni regionali siciliane. Se il dato fosse confermato credo che la tutto il mondo politico debba fare una profonda riflessione; soprattutto non più operazioni cosmetiche una vera ricostruzione epocale. La gente ha dato il proprio segnale. Non è andata a votare e se è andata ha votato in modo nuovo. Questo ha un significato davvero importante poiché la “vecchia” politica “castista” e “classista” è in stato di decomposizione avanzato e questa tornata elettorale potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione copernicana. Nulla ormai può essere come ieri.

Con questa elezione, forse, stanno spirando finalmente le vecchie logiche fatte di accordi e di matrimoni di interesse. I modelli di alleanze eterogenee non funzionano più (e questo è valido anche per il possibile vincitore). L’esperienza Lombardo ha consolidato un sistema formato su amministrazioni di fatto, una sorta di politica allargata senza il riconoscimento ufficiale di chi la legittima. Il fenomeno Grillo ormai non è più un uragano passeggero , ma un segnale concreto perché stando così le cose con le elezioni nazionali alle porte è chiaro che ormai si pone come forza di Governo .

E’ di tutta evidenza che in questo quadro oggi davvero potrebbe nascere la terza Repubblica con la contestuale morte di un sistema che non funziona più anche se più volte è stato riparato, mettendo delle toppe decisamente visibili.

Il Governo Monti ha concluso il proprio ciclo. Ormai tutto sta andando nella direzione opposta. L’Italia oggi è “tecnicamente” morta e politicamente rinnovata. Non sappiamo ancora se nel bene o nel male. Sembra di sentire la voce di Sciascia che dice “ad un certo punto della mia vita ho fatto dei calcoli precisi: che se io esco di casa per trovare la compagnia di una persona intelligente, di una persona onesta, mi trovo ad affrontare, in media, il rischio di incontrare dodici ladri e sette imbecilli che stanno lì, pronti a comunicarmi le loro opinioni sull’umanità, sul governo, sull’amministrazione municipale..”

Ma certo i siciliani sono cambiati e se cambia la Sicilia, tutto ancora potrebbe cambiare.

ANTONIO CAPITANO

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