Le statistiche ci dicono che in Italia si legge poco, drammaticamente meno che negli altri paesi. Il lettore forte, come l’Istat definisce chi legge almeno un libro al mese, è una persona che non fa parte della maggioranza degli italiani, è fuori dalla “norma”, E il futuro che si annuncia non sembra migliore. Le differenze per genere, fascia d’età, area geografica, livello culturale e sociale non solo si confermano ma si radicalizzano…
Questa rubrica
I fatti, i numeri, i commenti e le testimonianze intorno al mestiere della libreria
Cross selling
Recupero del fatturato per i libri nel primo semestre 2010.
Il rapporto dei consumi librari del primo semestre 2009, ha dichiarato il presidente Marco Polillo alla 62ma edizione della Buchmesse di Francoforte, è calato nel nostro Paese del 4% circa a poco più di 3 miliardi di euro, anche se nel primo semestre 2010 ha migliorato con un 2% circa attraverso tutti i canali di vendita, dalle librerie ai siti online. Migliorano, insieme ai dati di acquisto, anche il numero dei lettori di libri. Questi ultimi dati, fanno sperare ad un migliore sviluppo del mercato e ad una tenuta di quello complessivo. Le vendite online – ha detto Polillo – valgono 100 e rotti milioni di euro, (salendo del 14% rispetto a due anni fa). Un fenomeno che avanza assieme alla veloce crescita, anche da noi del libro elettronico.(*)
A chi conviene la legge sul libro. Nascono i Mulini a vento
I mulini a vento sono sei editori indipendenti italiani: instar libri, iperborea, marcos y marcos, minimum fax, nottetempo, voland. Hanno pubblicato un blog dal nome legge sul libro che raccoglie tutto il materiale riguardante il dibattito in corso sulla legge che regolamenta il prezzo di vendita deilibri nel nostro Paese.
A chi conviene la legge sul libro. Parla Vigini
Per la serie ‘a volte ritornano’, ogni tanto accade che disegni di legge, regolamenti e proposte riguardanti aspetti generali o particolari del libro e della lettura risalgano dal limbo in cui erano finiti. In genere, aspettano lì per l’eternità e, pur considerando il prolungamento dell’età media degli italiani, l’eternità è un tempo troppo lungo anche per i longevi dotati di grande pazienza. Però, capita a volte che qualcosa si muova. Adesso è toccato al disegno di legge n. 1257 sulla ‘Nuova disciplina del prezzo dei libri’, che è stato presentato il 5 giugno 2008 per iniziativa di Ricardo Franco-Levi e di altri sedici deputati e che oggi – come anticipava lunedì Simonetta Fiori su ‘La Repubblica’ – arriva alla Camera.
A chi conviene la legge sul libro. Parla l’Ali
Diamo seguito all’intervento firmato da alcuni editori e librai indipendenti preoccupati dall’indirizzo e delle linee guida che concorrono alla composizione della legge sul prezzo dei libri. E’ il turno dell’Ali, l’associazione di categoria cui fanno riferimento molti librai del nostro Paese che, per bocca del suo presidente, si dichiara soddisfatta della piega presa dal ddl/Levi 1257che disciplina il prezzo sui libri.
A chi conviene la legge sul libro
Caro Direttore,
nei prossimi giorni verrà portata alla Camera la nuova legge che disciplinerà il prezzo del libro, ovvero che regolamenterà gli sconti. Siamo sicuri che ben pochi italiani, tediati dalle ricorrenti denunce sullo sconsolante panorama della lettura nel nostro Paese, avrebbero pensato che bastasse regolamentare uno sconto per risolvere tutti i problemi. Invece il legislatore esordisce così: “La presente legge ha per oggetto la disciplina del prezzo dei libri. Tale disciplina mira a contribuire allo sviluppo del settore librario, al sostegno della creatività letteraria, alla promozione del libro e della lettura, alla diffusione della cultura, alla tutela del pluralismo dell’informazione.” E dire che sono dieci anni che rincorriamo una legge civile sul libro, e per tutto questo tempo abbiamo avuto la soluzione sotto gli occhi. Già, peccato che a nostro avviso questo cappello introduttivo sia falso, e la legge vada nella direzione contraria a quanto proclama di voler ottenere.
Confindustria Cultura Italia, i numeri dell’industria culturale in Italia
(fonte Aie)“Il settore della cultura, è un comparto industriale vero e proprio, in grado di generare profitto e creare occupazione” – così Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria nel suo saluto introduttivo alla prima uscita pubblica di Confindustria Cultura Italia, la Federazione Italiana dell’Industria Culturale, che raccoglie al suo interno 10 Associazioni che si riferiscono ai settori del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo (AGIS, ANICA, APT, UNIVIDEO), della musica (AFI, FIMI, PMI), dell’editoria (AIE, ANES) e dei videogiochi (AESVI).
Bentrovati su Bookavenue
Abbiamo speso tempo e molte energie per offrirvi un nuovo sito che speriamo raccolga il vostro consenso. In questa rinnovata e molto interattiva edizione, che da luogo alle firme che la compongono, abbiamo inserito un po’ di colta leggerezza con la Posta del Cuore, curata da Emma, la libraia del cuore protagonista di “Noi due come un romanzo” alias dell’autrice del libro, Paola Calvetti, che consolerà i malati di affetto con altrettante letture toccasana, e con un esilarante spazio dedicato ai Libri più brutti del mondo secondo la penna davvero urticante -potete crederci- di Paola Manduca, giornalista e accanita lettrice (e curatrice dell’ufficio stampa del sito). Attenti a voi, autori! Sperate di non capitarle a tiro.
Salone di Torino 2010. Cresce il mercato nel 2009, accelera nel 2010
(fonte Aie) Cresce il mercato del libro nel 2009 e accelera nel 2010, pronto per confrontarsi con i numeri dell’ebook. E’ quanto emerge dall’indagine NielsenBookScan presentata a Torino nell’ambito del convegno “Che fine farà l’e-book: tra libri di carta e applicazioni digitali”, organizzato da Associazione Italiana Editori (AIE) e Salone internazionale del libro di Torino. Se infatti il 2009 ha registrato complessivamente una crescita a valore del 3,1% (si è passati per i canali trade dai 1.324milioni di euro del 2008 ai 1.365 del 2009), nei primi 3 mesi e mezzo del 2010 la crescita è passata al 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2009.