Mostra: 766 - 774 di 1.023 RISULTATI

La forma incerta del racconto

La forma incerta dei sogni di Leonora SartoriSe c’è un errore che può commettere uno scrittore emergente è quello di darsi subito al racconto autobiografico. Se poi lo scrittore in questione dà al protagonista del racconto il suo stesso nome, l’errore è madornale. Infine se, come in questo caso, l’autore si fa anche la recensione da solo – presentando la storia che ha scritto come “luminosa e a tratti oscura, sincera e a tratti distorta”, – ci chiediamo perché poi tocchi a noi leggere.
Ecco, questa in sintesi la recensione di “La forma incerta dei sogni”, di Leonora Sartori, opera prima di una scrittrice che in passato ha fumettato la tragedia di Ustica.
E a noi, sarebbe già bastato, invece…

De Roma, uno scrittore pericoloso

di Michela Murgia

Alessandro De Roma è pericoloso nel modo subdolo in cui spesso lo sono i narratori di razza. Però è un uomo sincero, non ha mai finto di essere diverso, e infatti è dal primo libro che io dichiaratamente lo temo.
Ogni volta che esce un suo romanzo mi accosto in libreria con cautela, perché la sua scrittura ha il potere delle verità taciute, la forza di metterti davanti a quello che di te intorbidisce l’aria, l’acqua e il cuore. Non importa che questo scrittore abbia gli occhi limpidi e la faccia simpatica, con l’accento dolce del Guilcer a modulargli le parole tra i sorrisi. Quando scrive viene comunque fuori l’animo chirurgico dell’entomologo sulla mosca, lo scienziato che crocifigge il mondo al suo vetrino con la determinazione di chi cerca la sezione del suo stesso DNA.

Una storia in apparenza complicata

Libro nuovo di Roth che esce, recensione del sottoscritto che trovi.
Chiunque abbia familiarità con il lavoro di Philip Roth sa che Nathan Zuckerman è una sorta avatar di Roth nel suo universo immaginario. Questo avatar mi insegue dal Lamento di Portnoy, leggi Carnovsky, fino ai suoi ultimi libri con Nathan Zuckerman. Entrambi fanno i conti della loro vita con l’ebraismo, coabitano con i sentimenti di duplicità tra l’esistenza quasi sempre tormentata e il legame alla fede e le ricadute di essa sulla loro esistenze. Entrambi hanno problemi con il matrimonio e la famiglia, sono entrambi ossessionati dal sesso; è giusto quindi che Controvita sia l’ennesima sintesi di Roth e il suo avatar Zuckerman. Roth non si presenta di persona, come in alcune altre opere. Piuttosto, l’autore diventa un personaggio attraverso il risultato dei contenuti semi-biografici.

copertina

L’Italia che (non) legge

copertinaLe statistiche ci dicono che in Italia si legge poco, drammaticamente meno che negli altri paesi. Il lettore forte, come l’Istat definisce chi legge almeno un libro al mese, è una persona che non fa parte della maggioranza degli italiani, è fuori dalla “norma”, E il futuro che si annuncia non sembra migliore. Le differenze per genere, fascia d’età, area geografica, livello culturale e sociale non solo si confermano ma si radicalizzano…

La psichiatra

Ho fatto una scoperta e voglio condividerla con voi.
I gialli mi rilassano.
Magari i cultori del genere, i Deaver dipendenti ,quelli che non si perdono un’avventura del commissario Rizzoli o che non vanno a letto senza l’ultimo tomo della Reichs sorrideranno,loro l’avevano scoperto da tempo. Io l’ho capito ora. Sono stata spinta a sfogliarli dai dati che ci arrivano dall’Aie:è il genere più letto (e vi assicuro più pubblicato) in Italia, perciò mi sono detta: scopriamo cosa ci trovano migliaia di lettori.

Pane arabo a merenda

“ Chi non viaggia non può conoscere nulla – dice sempre il mio papà”.
Nadir ha 10 anni ed è viaggiatore ma non per scelta.
Inizia così, il diario, a tratti buffo e commovente, di un bambino che fa parte di quel mondo di piccoli migranti che, come li ha ben definiti Tahar Ben Jelloun, sono:“la génération involontarie” la generazione involontaria, quella destinata a subire il destino degli adulti che emigrano come le gru in cerca di cibo, casa, lavoro.
“ Vengo da Casablanca in Marocco. I miei genitori non sono bianchi e non sono neri, perché sono arabi , così sono arabo anch’io(…)In Italia sono diverso io, perché tutti i bambini sono italiani. Ma se un bambino viene in vacanza in Marocco, il diverso è lui…”(pag.8)

What happens on the other side of ocean

New mail from Usa, by Linda Nordstrom (leggi in italiano)

Dear Michele, let me give a little input on what happens on this side of ocean with this editor’s note Okes of OR publishing that i’ve received this week. I hope the article will contribute to the debate on the issue of digital book that, as I understand, it is also felt by you.

Herewith figures most of us have heard in some variant: half of U.S. book sales will be digital by 2015 and brick-and-mortar book sales will drop by 50% in that time.
I’m not a theoretician: I’m an editor and publisher, and what I am looking for is a practical solution to fix things, something that can be implemented. I’ve been in independent publishing for the last twenty-five years, and each year, at each of the five companies I’ve worked with, the scenario has been pretty much the same: declining revenues despite occasional upward blips, the stores getting sparser and those that remain, skipping titles more and more.

Mi bacerai con tutta l’anima

Non c’è gioia paragonabile alla lettura di un romanzo di David Grossman perché la sua scrittura esalta alla perfezione la qualità sublime della parola.
“Che tu sia per me il coltello” è una strana ed emozionante storia d’amore tra un uomo e una donna che non si sono mai realmente incontrati.
E’ un romanzo che solleva gravi interrogativi, un capogiro, un viaggio mozzafiato negli angoli più oscuri dell’animo umano.
Il goffo Yair, venditore di libri rari, vede una bella donna, Miriam, che non conosce e si sente in dovere di scriverle suggerendole una relazione basata solo sulla corrispondenza. Lei accetta l’offerta e da questo momento in poi tra i due inizia una relazione intensa.