Devo delle scuse manco da tempo, ma, per fortuna (iniziamo a divertirci davvero…) e purtroppo (familiari e amici torneranno a vedermi dopo le feste…) in libreria è a tutti gli effetti Natale. Trascorro poche ore lontana dalle pile di libri che affollano i tavoli, e quelle poche le dedico al sonno, lo ammetto.
Però ho da darvi le ultime su un paio di letture irrinunciabili…
Il malinteso
Non mi ero mai accostata alla Nemirovsky.
E non che non sia stata spronata a farlo, Michele mi ricorda ogni giorno che libraia inutile io sia visto che non ho mai letto Suite francese,
E così qualche giorno fa ero in libreria (da cliente per una volta) e ho preso con me Il malinteso : poche pagine, sul retro una frase : l’amore è un sentimento di lusso! E’ mio, ho passato la serata con Irene .
Stupefacente.
A soli venticinque anni (è il suo primo romanzo) la Nemirovsky racconta la storia d’amore di una giovane donna e del suo amante.
La ragazza è sposata, ha una bambina, un marito benestante e noioso, l’amore è un’altra cosa e lei lo intuisce. Ne ha la certezza una mattina su una spiaggia, lì incontra il suo futuro amante, ne nasce una passione irrazionale che la sconvolge, le rende gli occhi scintillanti e la porta a consumarsi nell’attesa dell’amato, giorno dopo giorno.
La Nemirovsky è magica. A soli venticinque anni parla di una passione incondizionata e distruttiva , come solo può essere quella di una giovane donna, con lo sguardo sereno, comprensivo, quello sguardo tollerante che è proprio delle nostre madri quando ci vedono incollate al telefono o alla finestra in attesa. Loro sanno e pare saperlo anche la giovanissima Irene che prima o poi passerà, perché il telefono squillerà, lui vi dirà che vi ama, poi vi lascerete e così sarà fino alla fine dei tempi.
Da leggere passati i venticinque anni, se anche voi almeno una volta nella vita avete pensato : se non mi chiama smetto di respirare qui e ora, la Nemirovsky vi consolerà.
E poi Seta
Alzi la mano chi non ha la costante impressione che Baricco sia un po’ l’esempio dell’elite intellettuale italiana, pantaloni a costine, pullover sgualcito, gamba accavallata, sguardo schivo e opinioni illuminanti su qualsivoglia argomento..
Bene, se avete alzato la mano…vi sbagliate.
Baricco mi ha accompagnato durante gli anni (ahimè sempre più lontani) dell’adolescenza nei quali ero solita rileggere passi di Oceano mare, Novecento e gli aforismi di Wilde (ma quella è un’altra storia…) perciò quando una sera me lo sono trovato di fronte devo confessarlo: mi sono emozionata. Ero però parimenti influenzata dalla storia dell’intellettuale radical chic, mi tenevo in disparte obiettivamente imbarazzata al cospetto dello Scrittore,e invece…sguardo e stretta di mano franchi e scambio di battute cordiali. Serata piacevole, una persona garbata molto affascinante, il pullover c’era ma ci fermiamo lì.
Baricco è un autore d’eccezione, uno in grado di dire il non detto, di evocare un’atmosfera con due parole, uno che scrive in prosa con la forza comunicativa della poesia, e della fiaba, che in comune con quella ha il potere evocativo.
Uno che ad una giovane aspirante libraia dice benvenuta, come a dire siamo dalla stessa parte della barricata.
Leggete qualsiasi cosa vi capiti di Baricco. Vi porterà in un mondo diverso, quello dall’altra parte della barricata appunto…. Benvenuti.
E per finire Apocalisse Z ovvero pizza e birra
Li chiamiamo così…i libri da leggere d’un fiato per staccare la spina, quelli che se fossero film sarebbero: Armageddon o 2012 e per chi ama le serie Csi…
Insomma quelli che non entreranno nella storia della letteratura, però ti fanno passare qualche ora con il telefono staccato.
Parlo di Apocalisse Z (so già che faccia farà la Paola leggendo queste righe…) titolo nuovo della Nord, autore sconosciuto qui da noi (in Spagna però, il suo blog ha registrato qualcosa come due milioni di visite in pochi giorni) di mestiere fa l’avvocato, vive in Galizia, un giorno accende il suo pc e decide di scrivere un diario.
Parliamo di Apocalisse, quella vera, quella che spazza via il genere umano e qualsiasi segno di civiltà, fatta ad opera di non morti. Si perché la z del titolo stà per zombie.
Nel suo blog, acquistato in toto dall’editore e trasposto su carta, Manel Loureiro descrive le vicende di un avvocato spagnolo e del suo gatto alle prese con la distruzione totale del mondo e orde di zombie.
Voi che fareste se una mattina dalla finestra vedeste una colonna di non morti che pascolano nel vostro giardino?
Inquietante, costruito per incollarvi alla pagina. Da leggere in caso di influenza, l’isolamento vi sembrerà più leggero.
Dammi della benvenuta. Ho comprato oggi City in libreria.
Mariella
Ho letto Apocalisse Z(ombie): è una robbaccia come quelle patatine fritte piene di grassi saturi che tanto ci piacciono e che finiamo con il mangiare sempre.
Diciamo spesso adesso basta, e poi ne abbiamo sempre una in mano. Sono rimasta incollata dalla prima all’ultima pagina. Ho vergogna di me stessa!
Layla mi associo ad Alen! per quanto riguarda Michele, lascia perdere..a me dice che sono “l’antiprototipo” delle statistiche sui forti lettori…ha sempre una parola buona x tutti 😉
Su “Il malinteso” mi hai convinto alla grande. 🙂 Finirà nei prossimi acquisti. Grazie, Layla.