Io Emanuela, agente della scorta di Paolo Borsellino

   Tempo di lettura: 6 minuti

Estate, tempo di vacanze, di evasione, di leggerezza per molti. Tuttavia, purtroppo, la Storia ci insegna che il Male e le tragedie non conoscono riposo. Ecco perché ritengo più che mai importante segnalare un libro uscito da poco a cui spero molti ragazzi si dedicheranno prima di darsi, giustamente, a passatempi più frivoli. Una lettura adatta a ogni periodo dell’anno, ma forse ancor più consigliabile nel periodo che va dal 23 maggio al 19 luglio, anniversari che dal 1992 non possiamo più dimenticare.

 

 

Emanuela Loi è una ragazza come tante. Vive in Sardegna, ha un fratello e una sorella più grandi di lei, due genitori a cui è molto affezionata. Va a scuola, la vecchia “magistrale” che ti consentiva di diventare maestra, perché quello è il suo sogno nella vita: diventare insegnante, lavorare con i bambini. Fin da quando è giovanissima la sua vita è normale e spensierata, ma orientata da una stella polare fatta di tre parole: “Senso del dovere”.

Potrebbe essere la storia di tantissimi giovani degli anni Ottanta come lei, ma anche del duemila, del duemiladieci, del duemilacinquanta. Non sempre le aspirazioni e i piani programmati quando si è poco più che ragazzini sono destinati ad avverarsi: dopo il diploma, il lavoro come maestra sembra una chimera sempre più irraggiungibile. Incapace di stare con le mani in mano, Emanuela tenta il concorso per entrare in polizia e lo passa a pieni voti.
In quel momento inizia una vera e propria metamorfosi, una svolta radicale che è una strada imboccata per scelta, non il flusso incontrollato di una vita in balia del caso. “Il caso esiste, certo, ma secondo me gioca un ruolo più piccolo della volontà” ci racconta la protagonista attraverso la penna dell’autrice. Una frase su cui vale la pena di riflettere a lungo.
Capitolo dopo capitolo, seguiamo Emanuela Loi nella sua crescita, a braccetto con la sua passione per la conoscenza. La ragazza studia e scopre cosa sia lo spirito di corpo, la sensazione soverchiante di essere la parte di un tutto, responsabile di una sicurezza e di un benessere che non si possono conseguire con l’aiuto dell’istinto umano più forte, quello di sopravvivenza. Di pari passo il lettore viene portato con grazia, senza edulcorazioni e senza retorica, attraverso eventi della nostra storia recente: le omicidi di mafia, il Maxiprocesso di Palermo, e poi ancora sfide, morte, lotta tra i servitori dello Stato e quella che ormai è conosciuta come “Cosa Nostra”.
Alla ragazza che ha appena terminato il periodo di addestramento, si richiede di prendere servizio in una delle terre più difficili, quella Sicilia di cui ha a lungo sentito parlare durante i sei mesi di corso, affascinante e bellissima, ma dove si svolge una vera e propria guerra che non fa sconti a nessuno: colpevoli e innocenti, magistrati e semplici passanti, spietati boss e semplici ragazzini.
Il finale, purtroppo, è ben noto e non si possono leggere gli ultimi capitoli di questo libro senza sentire, sempre più pesante, tutta l’ingiustizia e il dolore per la fine a cui sono andati consapevolmente incontro il giudice Borsellino e la sua scorta che comprendeva anche una ragazza giovane, innamorata, intelligente, in cui era profondamente radicato il senso del dovere.
La scelta di raccontare la storia di Emanuela Loi in prima persona di certo non cambia la Storia, ma riesce a trasmettere nel lettore la sensazione che caratteristiche come l’onestà, la semplicità, la tenacia e il coraggio di essere una persona perbene, spesso inosservate e sottovalutate se non addirittura sminuite e denigrate, possano e debbano sopravvivere a chi le ha indossate ogni giorno.
La narrazione della vita di Emanuela sceglie di partire dall’ambizione semplice, quasi comune, di diventare una maestra, ma ci dimostra molto presto come l’apparente deviazione presa dalla sua vita, sia in realtà solo la diversa corsia di una strada più grande: la scelta di dedicarsi a un compito delicato, importante, impegnativo nel presente, consapevole del passato ma puntato verso il futuro. Una scelta che tutti i potenziali lettori di questa storia si troveranno a dover fare, su cui è importante che inizino al più presto a riflettere.
Romanzo riuscitissimo quindi, a partire dalla stupenda copertina, opera di Marco Somà.
Anticipando una frase del romanzo che descrive alcune macchie di sangue come fiori rossi sbocciati sul lenzuolo che ricopre il corpo di una vittima di mafia, il primo impatto che abbiamo con questo libro è l’immagine di un gigantesco fiore scarlatto, a sua volta composto da tantissimi fiori che sanguinano pochi petali su un quartiere molto somigliante a quello che comprendeva via d’Amelio, sovrastando di gran lunga strade e palazzi. Un concentrato di unione e di speranza che torreggia sul ricordo dell’esplosione che ha portato disperazione e morte, e che esprime una sintesi efficace di singole frasi e del senso generale dell’opera.

 

per BookAvenue, Livia rocchi

 

Titolo: Io, Emanuela – Agente della scorta di Paolo Borsellino
Autore: Annalisa Strada
Copertina: Marco Somà
Editore: Einaudi Ragazzi
Collana: Storie e rime
ISBN: 9788866563105
Pagine: 144
Prezzo indicativo: € 11,00

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