Il momento migliore per leggere Tranströmer è di notte quando il silenzio è armonioso e al tempo stesso stonato.
Per leggerlo è necessario arrendersi all’inverosimile, alzarsi dal letto e ascoltare i rumori minimi della nostra casa o del vento che soffia all’esterno. Chi lo legge lo fa come se fosse un segreto personale.
Tranströmer è un maestro di solitudine che abita in un silenzioso e armonico recinto.
Le sue poesie devono qualcosa alla tradizione giapponese e infatti all’inizio della sua carriera Tranströmer ha scritto diversi haiku.
Le sue poesie hanno però un incantesimo tutto particolare, contengono una semplicità luminosa che si espande fino a quando riesce a tirar fuori l’ego di chi legge. Il suo linguaggio è così pulito e diretto che sembra andare oltre lo stesso linguaggio.
Dopo aver letto qualcosa di suo si vede lo spazio in modo diverso perché un corpo può diventare una cosa e anche le cose sembrano vive.
In molte sue poesie c’è una sorta di impotenza, la sensazione di essere trascinati da qualcosa di invisibile e irresistibile.
La magia di Tranströmer è proprio nella sua capacità di presentare certi aspetti di noi stessi che da troppo tempo abbiamo dimenticato e le sue poesie offrono la possibilità di dare almeno un’occhiata dentro al nostro mistero.