di Carla Casazza
Esordire? Non siete soli: dalle agenzie letterarie al BookAvenue Book Festival, sono vari gli strumenti di promozione.
Nella mia rubrica First Circle, qui su Bookavenue, vi parlo di autori esordienti: “scovare” quelli bravi e aiutarli a pubblicare fa parte del mio lavoro. A volte è un cammino faticoso ma estremamente stimolante, soprattutto perché mi dà l’occasione di leggere cose molto interessanti che meritano di essere introdotte nel mercato editoriale. Ovviamente mi capita di leggere anche manoscritti piuttosto “tristi”, ma non è di questi che voglio parlare.
Da questa introduzione probabilmente avrete già capito che di mestiere faccio l’agente letterario e non solo: diciamo che la mia “azienda” si occupa degli autori “chiavi in mano” fornendo loro tutti i servizi utili a portare avanti il proprio lavoro delegando a me e alle mie collaboratrici tutte le incombenze che non siano la scrittura.
Se un’agenzia letteraria è seria può essere di grande aiuto ad un autore esordiente, pur tenendo sempre presente che per quanto l’agente letterario sia bravo e lavori bene non potrà mai dare all’aspirante autore la garanzia che il suo manoscritto verrà pubblicato. Può semplicemente fornirgli gli strumenti perché le possibilità che questo accada siano maggiori.
Sta ad ogni singolo autore valutare se affidarsi ad una agenzia letteraria: di sicuro può evitargli di cadere in tante ingenuità che l’esordiente rischia di compiere per il semplice motivo di non conoscere bene il mondo editoriale; può aiutarlo a scegliere gli editori adatti e non mandare manoscritti a random spendendo un capitale e a districarsi tra i contratti che gli verranno proposti dagli editori e che a volte sono delle trappole, a capire quando ha davanti una proposta seria o una fregatura. Se poi l’autore riuscirà a firmare un buon contratto e a pubblicare il libro, l’agenzia seguirà il successivo pagamento dei diritti, verificherà che si svolga correttamente, curerà gli interessi dell’autore presso gli editori. Molto importante, dopo la pubblicazione, è l’aspetto della promozione: non tutte le agenzie letterarie se ne occupano, ma alcune sì. Organizzare presentazioni, fare sì che vengano pubblicate buone recensioni del libro, insomma farne conoscere al grande pubblico l’esistenza, è molto importante perché un libro, se non viene letto, perde la sua ragion d’essere. C’è chi purtroppo non ha la disponibilità economica per affidarsi ad un agente. In questo caso gli strumenti low cost per promuovere il proprio lavoro esistono. E uno di questi è proprio il BookAvenue Book Festival che offre una vetrina assai seguita per gli autori esordienti.
D’accordo – direte voi – questo in teoria: e in pratica?
Ve lo racconta Alessio Pracanica (http://cartaecalamaio.com/i-nostri-autori/alessio-pracanica/), autore del romanzo The Big (Edizioni Creativa) (http://cartaecalamaio.com/2011/03/02/e-uscito-the-big-il-primo-romanzo-di-alessio-pracanica/) e della raccolta Racconti dell’età del rap (Edizioni Creativa), nonché primo autore di cui mi sono occupata come agente.
Perché hai deciso di rivolgerti ad un agente letterario?
Beh, il mio è un caso un po’ particolare, perché prima è nato un rapporto di simpatia e stima, in seguito è venuto tutto il resto. Più in generale, un agente è importante soprattutto nella fase di promozione, che è fondamentale. Inutile scrivere e pubblicare se poi non lo sa nessuno.
Con che sentimento hai intrapreso il percorso della ricerca di un editore? Timore di non essere capito? Certezza che qualcuno avrebbe apprezzato il tuo lavoro?
Molta incoscienza direi. Ho mandato una raccolta di racconti a diversi editori, così, tanto per vedere che ne pensavano e mi sono arrivate tre proposte di contratto.
Come ti sei sentito quando finalmente hai avuto in mano la prima copia del romanzo?
Bene, benissimo. Son cose che ti fanno venire voglia di scriverne subito un altro.
The big non è un romanzo di genere di quelli che vanno per la maggiore. E’ carico di ironia e attraverso la satira e una storia un po’ sopra le righe analizza la società attuale senza risparmiare critiche. Diciamo che è una dura accusa al sistema travestita da divertissement comico. E’ stato facile fare passare questo messaggio agli editori?
Se sia stato facile o no, questo dovresti chiederlo al mio editore. Sulla pubblicazione non ha posto particolari problemi, né di editing né di altro. Semmai non è stato facile con alcuni lettori. Ce ne sono che hanno messo a fuoco solo l’aspetto comico e/o verbale, trascurando il resto, ma tant’è. Ognuno ha la propria sensibilità. Un romanzo è un po’ come un figlio, che mandi per il mondo trotterellando sulle sue gambette storte e speri che tutti ne abbiano cura, ma al tempo stesso è un po’ come una stoffa, che ognuno è libero di cucirsi addosso come gli pare.