Michele Genchi torna a parlare del camminare e di cammini attraverso la testimonianza autobiografica di Èmeric Fisset, grande ispiratore di viaggi a piedi (ma anche con la bicicletta: dopo ben venticinquemila km è partito da Parigi e arrivato fino fino all’estremità est del Pakistan).
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Cinque regole per fare trekking in modo pulito e sostenibile
Il trekking impone rispetto e attenzione per il creato. Nonostante la nostra cura, potrebbe essere impossibile mantenere il pezzo terreno utilizzato esattamente come l’abbiamo trovato.
Michele Genchi offre cinque ottimi modi per diventare un campeggiatore più pulito e coscienzioso e soprattutto per un tempo libero più sostenibile.
Perdersi
Fare trekking o semplicemente camminare sui sentieri di montagna in sicurezza è la prima e più importante regola cui attenersi. Nel breve racconto di Michele Genchi troverete alcuni alcuni consigli pratici per prepararsi e affrontare l’imprevisto.
La difficile arte di riempire uno zaino
Ho percorso cinque volte il Cammino di Santiago per altrettante vie e non smetterò finché le gambe e il fiato me lo permetteranno, la via Francigena (un bel pezzo ma non tutta), la via degli Dei, la Traversata, Trans in gergo, del Lagorai, il Cammino di Francesco, e svariate altre “passeggiate” della durata di un week-end o di qualche giorno dalle Alpi agli Appennini sul Sentiero Italia.
Wanderlust. Una storia di piedi
Sono certo vi sia capitato chiedervi al termine di una giornata terribile con le gambe doloranti e i piedi a pezzi, come è accaduto di infilarvi in una terribile maratona tra uffici, servizi, cose da fare e comprare senza sosta fino all’ora del rientro. Come diavolo avete fatto a sopravvivere ai chilometri percorsi quando avreste più comodamente potuto prendere l’auto e stancarvi di meno.
A volte, invece, accade il contrario. Capita, cioè, che vi chiediate cosa state combinando al chiuso dell’auto bloccati nel traffico e perché, ancora, diavolo non siete usciti a piedi magari utilizzando la metropolitana e profittarne per fare due passi.
H.D. Thoreau. Il cammino dell’uomo
Thoreau ha detto con grande anticipo le cose che oggi leggiamo sui libri di Serge Latouche in fatto di descrescita. La semplicità collettiva è fondata sull’idea che una “vita semplice” con risorse e consumo di energia ridotte, è una valida alternativa alla cultura del consumo.
L’idea, aggiungo, è che la vita “semplice” migliora non solo la nostra vita, ma la vita dei nostri contemporanei – a patto che anch’essi aderiscano a questo modello – e degli altri che verranno dopo di noi. Per non parlare di come questo codice comportamentale contribuisca a salvaguardare il nostro pianeta dalla catastrofe ambientale verso cui stiamo… marciando tutti con grande entusiasmo.
Elogio del camminare. Siamo fatti con i piedi dopotutto.
Mentre sistemo i libri nello scaffale della narrativa di viaggio, fatico a ridisegnare una proposta che accompagni il lettore in cerca di ispirazione: il disordine è ampio. E’ fine agosto ed è sorprendente come in molti stiano ancora comprando le guide turistiche; pensavo fosse giunto il momento di pensare ai libri di scuola per i propri ragazzi; ci siamo quasi dopotutto. Sono assorto in pensieri tipo questo ed altre amenità della serie: “machecivuolearimetterliapostoperbene?”, quando mi capita tra le mani il libro di Robert MacFarlane, Le antiche vie. Un elogio del camminare. L’occhio è caduto sulla copertina e scorgere l’uomo con lo zaino e i bastoni è bastato.