Il conflitto a Gaza è radicato in una lunga storia di isolamento, divisione politica, e strategie militari che hanno portato a una crisi umanitaria senza precedenti, con la popolazione civile che paga il prezzo più alto di questa guerra. Una riflessione a margine del dibattito suscitato dalla pubblicazione del libro di Enzo Traverso.
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Il mondo perduto di Veza Canetti
Si conosce molto di Elias Canetti. E’ universalmente noto per il suo Massa e Potere, un libro che dà la caccia al potere in tutti gli anfratti e lo riduce alla fine alla più cruda nudità.
Laterale è invece la conoscenza di Veza Taubner-Calderon, sua moglie. Vera fu un’affermata scrittrice negli animi venti e trenta a Vienna. Le incombenti politiche naziste in patria costrinsero i coniugi alla fuga. Lei donò il suo talento a sostegno della sua famiglia e dell’ingrato marito. Se ne occupa Michele Genchi e questa, è la sua storia di moglie e scrittrice.
Storia di un’italiana chiamata Cicilla
Il brigantaggio come lotta di classe. Tema caro a Gramsci e ripreso dalla sinistra più volte. La lettura di “Italiana”, il libro di Giuseppe Catozzella, ammette Davide Zotto nella sua scheda, “funziona e si legge con piacere”. Detto ciò, confessa di non essere riuscito a leggerlo semplicemente come un romanzo lasciandolo pieno di interrogativi nell’ambito storico. Motivo di per sè sufficiente per indagarli e scriverne.
Fiore di roccia
La resilienza resta l’arma più potente che hanno le donne e che consente loro di far fronte alle situazioni più atroci. Carestie, guerre, violenze e non ultimi i cambiamenti climatici, sono caricati soprattutto sulle spalle delle donne che riescono a farvi fronte grazie ad una forza interiore e a una energia vitale impressionante.
Tra coraggio e resilenza, Marina Andruccioli racconta le sue paure mentre scrive del libro di Ilaria Tuti.
L’uomo che cambiò i cieli
L’uomo che cambiò i cieli di Francesco Ongaro è un libro intrigante e raffinato, prodigioso per la sua complessità e per il dono di rispecchiare la storia, l’arte di riflettere la lentezza della psicologia e del tempo, l’eleganza delle sue sfumature.
Uno zaino pieno di gente. I passi di Marco Crestani
Ho parlato spesso dell’esperienza personale del camminare e della ricerca di significato cui do a questo esercizio ogni volta che mi metto in marcia o mi accingo a farlo. In esso, cerco il rapporto tra il camminare con le cose; con il pensare. Camminare, anima le ambizioni di molti a superarsi in una continua fame di senso da dare alla propria porzione di umanità.
Le tante storie dell’Arte nelle vite di coloro che l’hanno portata a noi
Venerdì 3 dicembre, alle ore 17:00, nella splendida cornice di Palazzo Della Corgna, Città della Pieve presenta in prima nazionale il volume di Antonio Capitano “Cronache dal mondo dell’arte. Storie curiose di artisti e dintorni” Albeggi Editori.
Ne discuteranno l’Assessore alla Cultura Luca Marchegiani (che ha avuto un ruolo attivo nella scoperta dei frammenti del Gozzoli) con letture “ad alta voce”, dell’ambasciatrice della lettura Marianna Scibetta, di alcuni “frammenti” del libro.
Antonio Capitano, saggista e ambasciatore della lettura (recentemente nominato dal Cepell del Ministero della Cultura) nelle sue pagine dedica un significativo spazio anche alla figura di Benozzo Gozzoli, straordinario pittore che ha lasciato il segno del suo passaggio a Città della Pieve.
L’occasione della presentazione è dunque quella di sublimare questi “frammenti di un periodo luminoso” attraverso la riscoperta di questi immensi artisti che meritano una speciale attenzione in una Città rappresentativa e simbolica per l’intera storia dell’arte.
La recente scoperta degli affreschi attribuiti al Gozzoli da validissimi studiosi permette di ricostruire una diversa storia locale che immediatamente diventa universale. Il saggio di Antonio Capitano si sofferma su ritratti poco noti da sembrare quasi inediti di artisti dal valore universale e dalla vita non sempre semplice se non addirittura avventurosa. E, in vista dei 500 anni dalla morte di Pietro Vannucci detto il Perugino, restituire la giusta luminosità a tale artista probabilmente troppo oscurato sia dai suoi contemporanei, sia dalla critica.
Ci si può fidare della scienza?
È stato particolarmente interessante seguire l’ International Booker Prize di quest’anno poiché i libri selezionati adottano tutti un approccio creativo alla forma, al genere e alla narrativa nel raccontare le loro storie. Non sono sorpreso, intendiamoci, il premio ha acquisito una tradizionale capacità di stupire anche i lettori più raffinati confermato con il giusto premio riconosciuto quest’anno al libro: At night all blood is black, del francese di nascita e senegalese di crescita, David Diop già vincitore, tra l’altri, del più importante premio letterario francese, il Goncourt, con Frère d’âme (tr. Fratelli d’anima, Neri Pozza 2019). Brevemente, la storia nel libro sconosciuta ai più, è quella dei senegalesi che combatterono per la Francia sul fronte occidentale durante la prima guerra mondiale. >>
Lorenzo Tanzini, 1345. La bancarotta di Firenze
Il nostro collega Antonio Marco Conte ha incontrato Lorenzo Tanzini in occasione dell’uscita del suo libro.
Il titolo inizia con un numero: 1345. E’ la data in cui veniamo immediatamente proiettati in un immaginario viaggio a ritroso nel tempo, a Firenze nell’epoca premedicea. Lorenzo Tanzini ci parla di finanza medievale, raccontandoci in modo assolutamente fruibile vicende poco note anche ai tanti appassionati di Storia.
Gli eventi riguardano la bancarotta cui andarono incontro numerose famiglie fiorentine di mercanti di denaro, i Bardi, i Peruzzi, gli Acciaiuoli per citare in principali. Una bancarotta causata dall’eccessiva esposizione nei confronti di sovrani stranieri e signori italiani, molto abili ad invogliare la concessione di prestiti per finanziare le loro avventure politiche, salvo poi inventarsi pretesti per disconoscere i propri creditori se non addirittura perseguitarli. Molto si era imparato da quanto già collaudato di recente in Francia da Filippo Il Bello contro i Cavalieri Templari.
La reazione della città a quegli accadimenti innescò una serie di meccanismi relativi al rapporto tra potere centrale subentrato nella gestione del debito. Scopriamo così l’origine dei termini “Monte” e “Magnate”.
L’autore si fa accompagnare sapientemente da Giovanni Villani, cronista dell’epoca, che ci ragguaglia sugli eventi vissuti in prima persona e sui protagonisti degli stessi e in questo percorso diversi temi stimolanti vengono a galla.
Su alcuni abbiamo interrogato direttamente l’autore.