Già da tempo i fedeli lettori di Frank Spada caldeggiavano un nuovo libro che proseguisse la fortunata trilogia di Marlowe (Marlowe ti amo, Dimmi chi sei Marlowe, Doppio Marlowe) e Frank Spada li ha accontentati, ma a modo suo, con ironia e giocosità. E’ nato così Agli antipodi di Marlowe (prove di scrittura), un libricino appena uscito per i tipi della Robin Edizioni, che raccoglie 12 racconti scritti dall’autore friulano tra il 2009 e il 2010, accompagnati da due divertissement: una “possibile” nota dell’editore e il primo articolo “uscito” il 21 maggio 2010 sul San Francisco Chronicle a firma del capo redattore H. Whitish in relazione alla domanda “L’ultimo romanzo di Frank Spada resterà incompiuto?”.
Agli antipodi di Marlowe per capire (forse) Frank Spada


Nel nostro Paese c’è spazio per la letteratura d’esordio? E a quali condizioni? Cosa puo’ fare un giovane scrittore per emergere dall’oblio? Interveniamo nel dibattito con Carla Casazza, non a caso, responsabile della rubrica First Circle del nostro sito.
In un futuro molto prossimo l’umanità – ossessionata dalla biocibernetica che offre la possibilità di raddoppiare le aspettative di vita – ha rischiato il collasso demografico. L’unica soluzione trovata dal Sistema è quella di controllare costantemente ciascun abitante del pianeta che attraverso sistemi di telecamere e microchip lascia una traccia digitale di ogni singolo quotidiano movimento. Questo per evitare che nascano bambini non autorizzati: è infatti possibile mettere alla luce un figlio solo se si ottiene il Permesso di Procreazione concesso dal Sistema esclusivamente in seguito ad un decesso, che lascia un posto “libero”. Una società accuratamente controllata, quindi, dove vengono compiuti sempre meno crimini ma in cui i problemi maggiori sono divenuti l’inquinamento e l’abuso di protesi cibernetiche. Finchè l’opinione pubblica viene scossa da un effrato omicidio che mette in crisi la polizia poichè non si riesce a trovare il colpevole. Troppi misteri impediscono all’indagine di procedere mentre vengono alla luce un traffico di innesti cibernetici da collezione e – cosa assai peggiore – l’esistenza di un irregolare, una persona cioè nata senza Permesso di Procreazione. La caccia all’uomo è aperta…
All’inizio la storia di Nina Nihil, baby sitter oversize con una vita caotica e sconclusionata, appare semplice. Ma è solo una prima e fugace impressione.

Il prossimo numero della 
Racconta una vicenda delicata e allo stesso tempo dura, difficile A passi incerti (Mauro Pagliai Editore, 2009), il primo romanzo di Grazia Frisina che ha come protagonista Emilia, giovane affetta da SLA. A causa della malattia Emilia è confinata su una sedia a rotelle e si è autosegregata in casa perchè il contatto col mondo esterno la spaventa, la infastidisce. In realtà è completamente autosufficente ma gli sguardi pietosi della gente sono per lei un ostacolo ben più invalicabile dei marciapiedi malridotti e degli scalini. Il suo mondo così è circoscritto alla madre e alla sorella – che spesso fanno da parafulmine ai suoi malumori – e a qualche raro amico. Unico sfogo, unica passione che la coinvolge e la sprona è la poesia: inizialmente scrive solo per sè, poi pian piano imparerà a condividere i suoi versi anche con gli altri. E proprio grazie alla poesia troverà la strada per uscire dalla sua gabbia dorata, per smettere di indugiare nell’autocommiserazione, per aprirsi agli altri.