Elvira Sellerio, 74 anni, figlia di un prefetto, prima di sei fratelli, una laurea in Giurisprudenza, ha vissuto un’appassionata gioventù in quella Sicilia a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 che coltivava i fermenti culturali del Gruppo ’63 (che si formò in un vecchio albergo appena fuori Palermo, con Alberto Arbasino, Umberto Eco e scrittori siciliani come Michele Perriera).
Fu lei stessa a raccontare il passo che la portò al prematuro pensionamento dall’Eras, l’ente per la riforma agraria in Sicilia dove aveva lavorato per poco più di quattordici anni, e alla costituzione dell’azienda di famiglia, insieme con il marito Enzo Sellerio. Nel ’79 la rottura del matrimonio, dopo la nascita dei figli Olivia e Antonio, coincise con la scissione della casa editrice in due distinte società. Fu lei ad assumere le redini della casa editrice e il ruolo di imprenditrice, fino ad ottenere il riconoscimento di cavaliere del lavoro. Un successo tutto al femminile. Non è un caso che nella sua azienda lavorino solo donne, a parte il figlio Antonio. A determinare l’affermazione di una piccola casa editrice del profondo Sud, in grado di fare concorrenza ai grandi colossi dell’editoria fu all’inizio la pubblicazione dei romanzi di Leonardo Sciascia, legato ad Elvira Sellerio da un sentimento di profonda stima e amicizia, così come Gesualdo Bufalino, un’altra grande scoperta della ‘signora dell’editoria’. Ma il ‘re Mida’ per la casa editrice palermitana è stato Andrea Camilleri, un caso letterario che dal ’97 tiene i tipi della Sellerio in testa alle classifiche di vendita. Dal ’92 al ’93 Elvira Sellerio era stata anche consigliere d’amministrazione della Rai, poi era tornata ad occuparsi a tempo pieno della sua casa editrice, nelle grandi stanze di via Siracusa. Con il suo solito entusiasmo e la sua energia. Fino all’ultimo respiro dei suoi polmoni, fiaccati da una lunga malattia.
Un articolo di qualche anno fa:
• http://issuu.com/radiogagarin/docs/sellerio-editore-nascita