Gli articoli più letti dell’anno. Una breve selezione di dieci articoli per altrettanti libri in dodici mesi di scoperte e passioni, e il racconto di un’anno di cose da fare e vedere negli Elzeviri.
Gli articoli più letti nel 2025

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Gli articoli più letti dell’anno. Una breve selezione di dieci articoli per altrettanti libri in dodici mesi di scoperte e passioni, e il racconto di un’anno di cose da fare e vedere negli Elzeviri.

Per tutta la vita fai finta di averne una perfetta, e mentri sopravvivi cerchi di fare finta che sia vero. Poi arriva qualcuno o succede qualcosa che quella vita ideale che credevi di avere nei sogni, finalmnte prova a realizzarsi.
Ecco la sfida di Marina Andruccioli ai suoi lettori in una scommessa metaletteraria di righe che parlano di alre righe.
Il romanzo è bellissimo.

Le persone sagge sono felici con poco, sembra dirci la Clark, tuttavia ogni essere umano saggio secondo Marina Andruccioli è stato in un periodo della sua vita un po’ pazzo e superficiale, e la sua trasformazione è dovuta anche al fatto che ha appreso dall’esperienza e dal dolore soprattutto, che è un grande Maestro.

“Canto di D’Arco” è un originalissimo thriller metafisico, una spiazzante storia poliziesca portata fino ai suoi esiti estremi. Ed è un serrato romanzo d’azione e d’amore non il gioco di abilità di uno scrittore attorno a un genere letterario di grande successo. Proprio come piacciono a noi. Marina Andruccioli per Antonio Moresco. E chi sennò?

Certi libri sono di una bellezza dolorosa. Leggere L’educazione è stato esattamente come guardare lo scintillio del sole sul mare: bellissimo, sì, ma gli occhi si riempiono di lacrime. ”Non sei come la pirite che luccica solo in una luce particolare. Chiunque diventerai, qualunque cosa farai, lo sei sempre stata. Era già dentro di te. Dentro di te. Sei oro. Marina Andruccioli per il libro di Tara Westover, L’educazione.

L’influenza della cultura occidentale su uno scrittore giapponese nato nel dopoguerra non era certo cosí sorprendente di per sé, anzi rispecchiava una formazione comune a un’intera generazione di giovani; ma era la prima volta che queste atmosfere venivano rappresentate nell’ambito della letteratura «alta». Inflluenzato da Kafka, Mishima, Soseki fino a Dostoevskij, alla sua attività ricca e costante di narratore e saggista, Murakami ha affiancato il lavoro di traduzione letteraria facendo conoscere in Giappone l’opera completa di Raymond Carver, oltre a numerosi racconti e romanzi di Francis Scott Fitzgerald, Truman Capote, Tim O’Brien, John Irving.
Marco Crestani scrive del laboratorio di scrittura di questo grande autore.

Da qualche parte si è paragonato il romanzo di Sofia Assante a un racconto di Carver assai famoso: Dì alle donne che andiamo. E’ vero. Si tratta di un romanzo capace di rimbombare in un punto imprecisato del petto leggendo certe pagine che fanno provare emozioni così intense. Marina Andruccioli alla sua maniera, ci offre una chiave di lettura.

Lidia Ravera coglie con esasperata sensibilità gli slittamenti della vita di coppia, interrogandosi sulle ragioni del sentimento amoroso: dura quando l’altro è il fantasma che insegui e che ti insegue, il tuo pezzo mancante? Marina Andruccioli ci mette ancora una volta alla prova.

Spesso, la nostalgia per quello che siamo stati e le cose perdute sembrano impedirci di andare avanti e invece, proprio perché abbiamo lasciato indietro parte di noi, ci consegniamo al nuovo che viene, rinnovandoci. Siamo il tempo che viviamo. Marina Andruccioli, ancora una volta ci richiama all’ordine naturale delle cose alla sua maniera. Questa volta suggerendo la lettura di Pierre Adrian.
Scopriamola insieme.