Podcast. La storia la fanno le donne parte 2: Norah Jones

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foto Norah, figlia di Ravi Shankar, il maestro di sitar del Beatle George Harrison, non è cresciuta con lui ma solo con sua madre, Sue Jones, cantante di musica soul, che le ha trasmesso l’amore per la musica. Il suo nome completo di battesimo era Geethali Norah Jones Shankar: all’età di 16 anni lo ha legalmente cambiato in Norah Jones, a conferma del difficile rapporto con il padre. Fino a qualche anno fa, di lui riusciva solo a dire “è un grande musicista”. La sorella, figlia di Ravi e di un’altra donna, Anoushka Shankar, di due anni più piccola, è anche lei una musicista: “ha un talento raro”, dice di lei Jones.

Con la madre visse a New York fino al 1983, anno in cui la piccola compiva quattro anni. Da allora, si trasferirono a Grapevine, Texas, dove visse fino ai venti anni. Nella sua casa non mancarono mai dischi dei classici del blues e del jazz: Billie Holiday, Aretha Franklin, Ray Charles e Bill Evans. All’influenza musicale materna bisogna aggiungere quella che ricevette da sua nonna, un’appassionata del forte country degli Outlaws, da Hank Williams a Willie Nelson. Nel 1990 fece parte dei Piccoli Cantori di Milano, chiamata da Laura Marcora, dove rimase fino al 1995.
Jones incominciò a studiare canto e si unì al coro della chiesa per cantare gospel, nel periodo in cui iniziava gli studi di pianoforte e sassofono. Era lontana dall’essere un’alunna modello: era abbastanza incostante e lasciò lo studio varie volte.

Il suo primo contatto col jazz l’ebbe a Dallas, entrando da adolescente all’Istituto Booker T. Washington . Nel 1996 conquistò vari premi di interpretazione e composizione per studenti. Terminato l’istituto entrò all’Università di North Texas, dove studiò pianoforte e teoria nella sezione jazz. Lì dopo aver maturato un buon livello sulla tastiera, formò il suo primo gruppo.A venti anni compiuti, Jones girò a New York per alcune brevi ferie non volle ritornare nel Texas, con grande dispiacere di sua madre. Una volta nella “Grande Mela”, si buttò immediatamente nel fertile circuito di concerti al Greenwich Village e collaborò con diverse band.
Tuttavia, in quell’epoca intuì che voleva vivere con la musica e che poteva farlo grazie al suo innato talento. Abbandonò l’università, incominciò a scrivere le sue prime canzoni, fece parte per un po’ di un gruppo funk fusion, Wax Poetic, e finalmente fondò il suo proprio gruppo col bassista Lee Alexander, il chitarrista e compositore di Don’t Know Why, Jesse Harris, ed il batterista Danno Rieser. Per quell’epoca si stabilizzò come cantante nel club notturno The Living Room.

Due anni dopo la pubblicazione del suo album di debutto, Norah ritornò con Feels Like Home. La cantante-pianista-compositrice continuò la collaborazione col produttore Arif Mardin, l’ingegnere di suono Jay Newland ed il suo gruppo abituale di musicisti. Muovendo dalle premesse del precedente lavoro, unendo ai toni caldi e vellutati soavi atmosfere country, l’album è riuscito straordinariamente a replicare il successo del precedente, vendendo nella prima settimana dal rilascio 1.920.000 copie in tutto il mondo. La portata del successo fu di 13 milioni di copie in tutto il mondo[7]. Norah ottenne anche un’importante collaborazione con uno dei geni della storia musicale, Ray Charles, nella canzone Here We go Again. Il duetto fu l’ultimo per la carriera del grande interprete, in quanto venne a mancare poco tempo dopo. Nel 2005 vinse altri tre Grammy Awards, uno per il primo singolo estratto Sunrise e due per la collaborazione con Ray Charles.

A inizio 2008, finisce la relazione tra la cantante e il suo storico fidanzato Lee Alexander ed inoltre che la Handsome Band, il gruppo di musicisti che aveva supportato Norah nella realizzazione dei tre dischi, si era in pratica sciolta alla fine del tour del 2007. La Jones rimane in ottimi rapporti con tutti i musicisti che l’avevano composta, e che prima o poi potrebbero tornare a suonare insieme.
Nel giugno 2009 Norah appare in uno show televisivo, ed in agosto è guest star in un concerto di Rufus Wainwright; in entrambe le occasioni sfoggia un nuovo taglio di capelli a caschetto.Poco dopo sul suo sito ufficiale appare un comunicato in cui viene annunciata l’uscita del quarto album di inediti della cantante: è The Fall, uscito a fine anno. 
9 settembre successivo Norah Jones partecipa ad It’s only rock’n roll, manifestazione promossa dalla Apple per presentare i nuovi modelli di IPod. Presentatasi per l’occasione con la sua nuova band, la cantante ha eseguito Come Away With Me ed una delle nuove canzoni dell’album, intitolata Young Blood. Nel presentarla, ha inoltre dato conferma che il titolo dell’album sarà quello da lei annunciato in precedenza.

Dallo scaffale di casa, consigli per gli acquisti:

ci sono decine di collaborazioni con molti artisti in circolazione anche se la sue personale discografia è composta da cinque dischi. Ci sarebbe da consigliarli tutti, tuttavia: Come Away with Me, comprende il melanconico Until the end; in Feels Like Home c’è Sunrise assolutamente imprendibile (ve lo faccio ascoltare in coda), segue Not Too Late e The Fall (Man of the hour è bellissimo!, ma anche Young Blood). Come anticipato, il pezzo che vi faccio ascoltare Sunrise che risulta essere anche tra i suoi più ascoltati: lo riconoscerete. Buon ascolto e alla prossima.

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