Quante volte ho ripetuto, su queste pagine virtuali, che il talento si vede da subito. Non fa eccezione l’eroe, anzi, la coppia di eroi di questo giro. Lui e lei: Buddy e Ella Johnson formarono una coppia tra le più fortunate e di maggiore successo nella storia del R&B e della musica “big band” come dirò tra qualche riga. La sua passione, quella di Buddy intendo, per la musica, si sviluppò in giovane età, a 5 anni i genitori gli fecero prendere le prime lezioni di piano e durante l’adolescenza e coltivò il suo talento musicale componendo e arrangiando musiche per la chiesa della sua comunità e per gli spettacoli scolastici. Nel 1938 si trasferì a New York e l’anno successivo andò in tournée per l’Europa con la rivista del Cotton Club.
Nel 1939 iniziò ad incidere per la Decca Records, i suoi primi lavori furono “Jammin'”,” In Georgia” e “Stop Pretending”. Poco tempo dopo venne raggiunto a New York dalla sorella Ella che si unì alla sua band come cantante; il primo brano che incisero insieme fu “Please Mr. Johnson”. Tra il 1943 e il 1944 anche la famosa cantante Etta Jones fece parte della band di Johnson. La sua storia l’ho raccontata qualche tempo fa.
La loro, di storia, si svilupperà fino agli inizi degli anni sessanta. Agli inizi, negli anni ’40, Buddy creò un’orchestra di nove elementi (La, Buddy Johnson Orchestra) con la quale incise diversi brani di successo che entrarono nelle classifiche “Billboard R&B Chart”. A partire dal 1943 i brani registrati per la Decca ebbero un grande successo commerciale: “Let’s Beat Out Some Love” – bellissimo – e Baby Don’t You Cry, con Warren Evans alla voce, When My Man Comes Home, furono delle hit e diedero grande popolarità alla band che iniziò ad esibirsi nei maggiori locali e teatri del paese.
Negli anni successivi Johnson compose “Since I Fell for You” che, grazie anche all’interpretazione canora della sorella, divenne in seguito uno standard jazzistico. Il brano inizialmente non ebbe grande successo, divenne una hit solo nel 1963 quando Lenny Welch ne incise una nuova versione.
Oltre ai successi commerciali Buddy dedicò una parte del suo tempo alla composizione di musica più elevata, nel 1946 compose un concerto per pianoforte che due anni più tardi suonò nella prestigiosa cornice della Carnegie Hall. Compose inoltre la Southland Suite, un’altra articolata composizione musicale a cui collaborò anche la sorella Ella.
Negli anni ’50 incise un brano intitolato “Did you see Jackie Robinson hit that ball?” dedicata al campione di baseball dei Brooklyn Dodgers Jackie Robinson, primo afroamericano a rompere la bariera razziale nella MLB; il brano raggiunse la 13ª posizione nelle classifiche Usa.
Fu successivamente fu ingaggiato dall’Earle Theater di Filadelfia, teatro nel quale si esibivano artisti di grande fama come Ella Fitzgerald. Nel 1952 interruppe la sua collaborazione con la Decca Records e firmò un contratto con la Mercury Records. Nel 1956 la Mercury decise di spostare Buddy e la sua band sotto un’etichetta sussidiaria di sua proprietà, i dirigenti della casa discografica ritenevano ormai concluso il periodo di successo delle band rhythm and blues ormai spodestate dalla popolarità del rock and roll.
Buddy e la sua band continuarono ad esibirsi nel circuito dei teatri e dei locali da ballo ma l’epoca dei successi da classifica era finita.
Durante gli anni sessanta l’attività musicale di Johnson fu frenata dai suoi problemi di salute, sua sorella Ella si ritirò dalle scene per occuparsi del fratello. Buddy Johnson si spense il 9 febbraio del 1977 all’età di 62 anni a causa di un tumore cerebrale, sua sorella Ella sopravvisse sino al 2004.
Dalla collezione di casa, consigli per gli acquisti:
Per definizione il R&B degli anni 40 e 50 non sono orecchiabili come il pop-R&B di oggi. Questa è “roba” ascoltabile solo da orecchie antiche come quelle del mio due di coppia, ormai avanti negli anni (diciamolo: per poco non ha visto “live” la… 2a guerra mondiale). Tuttavia rimane intatto il fascino delle orchestre. Prima di comprare qualcosa vi consiglio di andare su Lastfm.it e ascoltare quache brano. Walk’em è, per esempio, uno di questi; dentro ci trovate un pezzo come Be Careful che vi concilia con la vita.
E’, naturalmente,il pezzo che vi faccio ascoltare da YouTube. Il fatto che non ci siamo molti video di questo storico interprete del R6B la dice tutta: non è per tutti, ma per molti sì. Buon ascolto e alla prossima. Preparatevi fin d’ora: è quasi pronto il pezzo sui frateli Jacskon…dice niente?
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Niente di niente. Non è una novità per i fortunati lettori di questa rubrica.