Podcast. Come il jazz può salvarvi la vita. Parte tre: Charlie Haden

   Tempo di lettura: 5 minuti

Charlie Haden – contrabassista, compositore, bandleader e artista dotato di coscienza politica – è davvero un musicista di potere immaginativo, un “poeta” del contrabbasso che ha contribuito con il suo virtuosismo alla produzione di molti dei dischi più interessanti del jazz.
Come una parte vitale della rivoluzione jazz iniziata dal suo mentore, Ornette Coleman , dirige il suo gruppo e attraverso la sua musica, comunica il suo animo profondo con un suono ricchissimo che riflette una sensibilità profonda alla musica e alla vita.

Charlie Haden è nato a Shenandoah, Iowa nel 1937.  Da piccolissimo e fino all’età di quindici anni, ha cantato alla radio, e poi la televisione.  Impara a suonare il contrabbasso durante la sua adolescenza e, dopo il liceo, si trasferisce a Los Angeles dove ha incontrato e lavorato a stretto contatto con Art Pepper, Hampton Hawes, Dexter Gordon, e Paul Bley.
Ed e’ stato a Los Angeles che Charlie Haden ha incontrato anche Ornette Coleman. E ‘stato un incontro profetico: Charlie Haden diventa il contrabbassista del quartetto di Ornette in una nuova avventura che comprende anche Don Cherry alla tromba e Billy Higgins alla batteria.
Questo gruppo ha determinato una rivoluzione nel mondo del jazz. Charlie Haden ha giocato un ruolo fondamentale in questo nuovo e rivoluzionario approccio, evolvendo un modo di suonare a volte accompagnando il solista, e a volte spostando il brano in maniera indipendente sul solo singolo strumento. In verità, il cambiamento di ruolo lo si deve anche a musicisti come Jimmy Blanton e Charles Mingus, che hanno contribuito a modificare il ruolo del basso da “accompagnatore” per diventare una importante voce individuale.

Charlie Haden ha continuato a lavorare con Ornette Coleman per tutto il 1960, pur registrando dischi con John Coltrane, Archie Shepp, e Wee Russell (grande clarinettista quest’ultimo, sconosciuto ai più, ma nella discoteca di casa c’è un suo disco). Ci pensate?, nel 67 nasce il trio, Coleman, Jarrett, Haden i dischi di quei tre sono dei capolavori; uno per tutti: “Somewhere before”, ascoltarlo è come estraniarsi da questo mondo e poi essere costretti a ridiscendervi.

Non si ferma qui. All’inizio degli anni settanta, Charlie Haden e la compositrice Carla Bley mettono assieme undici musicisti tra cui Don Cherry, Gato Barbieri e Roswell Rudd, sotto la bandiera della Liberation Music Orchestra al fine di fare un disco che è diventato una pietra miliare nel jazz. L’album nasce da forti connotati politici; l’ispirazione fa riferimento all’ascolto di vecchie canzoni della guerra civile spagnola ed è il primo album da solista di Haden. Sullo scaffale di casa c’è pure questo: dietro la plastica c’è ancora l’etichetta del prezzo: 18.000 lire, (che nostalgia!).

Ha vinto una marea di premi tra i quali: il Grand Prix Charles Cross (e un equivalente francese in Germania), nonché il Premio Disco d’Oro in Giappone dalla rivista Swing Journal; ha pure ottenuto il Guggenheim Fellowship per la composizione e pure altri riconoscimenti al suo straordinario talento.

Tra i dischi di casa:

oltre al già citato Liberation music orchestra, ricordo che Charlie Haden ha suonato con diversi musicisti e pubblicato diversi album tra i quali il mai dimenticato Michael Brecker e Herbie Hancock. Ha pure fondato un quartetto con il sax di Ernie Watts, Allan Broadbent al piano, e Larance Marable alla batteria “Sophisticated lady” è con loro.
La vastistà dei suoi interessi musicali è ampia ed e’ quasi inevitabile non parlare dei suoi diversi album con Pat Metheny e Brad Mehldau; un paio sono “Missoury Sky”e “Rejoicing”: uno più bello dell’altro.
Proprio ieri ho comprato “Come Sunday”. E’ meraviglioso e vi invito ad andare di corsa a fare lo stesso. Lo consiglio anche a chi mastica poco di jazz: ha uno swing molto orecchiabile.
Tocca poi a “Jasmine” con Keith Jarrett. Che dire: For all we know è un pezzo staordinario: vale da solo il prezzo pagato per tutto il resto. Provate a cucinare una domenica mattina con il sottofondo di questo disco: mi direte.

Il brano che vi offro è preso da Missoury Sky: è l’arrangiamento di Nuovo Cinema Paradiso di Morricone. Mettetevi comodi: dura una decina di minuti e ne vale davvero la pena. Buon ascolto e alla prossima.

I libri:

come al solito, inutile cercare: non c’è niente. L’invito è per Minimum Fax a fare qualcosa.
In Inglese su Barnesandnoble o Amazon ne troverete due o tre.

 

 

 

 

 

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