Come Paul Auster si svegliò una mattina da sogni inquieti e si trovò trasformato in un cane… sembrerebbe (ma non lo è) l’incipit giusto per un racconto come “Timbuctú“, una storia apparentemente semplice narrata dal punto di vista di un cane.
Auster è conosciuto come uno scrittore a cui piace sperimentare, mettersi in gioco. Forse per questo è uno degli autori più originali e meno prevedibili.
Chi ama la sua scrittura liscia come la seta riconoscerà in “Timbuctú” alcuni temi familiari come la natura della solitudine e della memoria, il padre perduto e il figlio abbandonato, il confronto tra l’individuo e il vuoto…
Una storia in apparenza semplice


Le statistiche ci dicono che in Italia si legge poco, drammaticamente meno che negli altri paesi. Il lettore forte, come l’Istat definisce chi legge almeno un libro al mese, è una persona che non fa parte della maggioranza degli italiani, è fuori dalla “norma”, E il futuro che si annuncia non sembra migliore. Le differenze per genere, fascia d’età, area geografica, livello culturale e sociale non solo si confermano ma si radicalizzano… 
Quando ho sentito nominare per la prima volta Haruki Murakami è stato per il libro “Norwegian Wood” di cui parecchie persone mi avevano raccontato.
Ho fatto una scoperta e voglio condividerla con voi.
Pieno di fascino e con un tocco sapiente di stravaganza, “Il viaggio dell’elefante” di Josè Saramago si legge come una favola per adulti, ma come favola non è affatto semplice.
L’11 Ottobre, nella sua casa di Washington, è venuta a mancare Carla Cohen, classe 1936.
“ Chi non viaggia non può conoscere nulla – dice sempre il mio papà”.