Buon anno, Cancro! Il 2011 sarà per te un anno di riscrittura. Ti ricordi quando da piccoli si riscriveva in bella copia? Ecco quel che …
Gemelli, Gennaio 2011
Buon anno, Gemelli! Le stelle hanno paura a darti consigli, perché se c’è un errore frequente che hai commesso nell’anno appena trascorso è di prendere …
Toro, Gennaio 2011
Buon anno, Toro! Sarà che il 2011 porta intanto un anno in più, ma i prossimi mesi segneranno la svolta della maturità. Scompariranno – e …
Ariete, Gennaio 2011
Buon anno, Ariete! Nel 2010 hai dato, dato, dato. Non solo: hai dato nell’ombra, quasi non volessi dar fastidio a nessuno, come se avessi paura …

Freedom by Jonathan Franzen
By Linda Nordstrom (leggi in italiano)
Hello everyone, first I would like to make a book critical of waiting for your critical readers.
For Franzen, this is the trick: not to outgrow who we are but instead to accept it, and in so doing, to accept the world of which we are a part. That’s the freedom to which the title is referring, the freedom at the center of this consuming and extraordinarily moving book.In such a landscape, Walter’s difficulties with his son mirror his problems with his father, while Patty begins to see something of her mother in herself.
L’assassinio di Salman Taseer
Salman Taseer, governatore della provincia pachistana del Punjab, è stato assassinato da una delle sue guardie del corpo durante una visita a Islamabad. Non è …
La Feltrinelli sbarca in Spagna
L’editore Anagrama, quello della “febbre gialla”, come definito dal defunto patriarca José Manuel Lara Metro in riferimento al colore delle copertine, non sarà più l’azienda …
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Poco sindacale
di Michela Murgia
Lo confesso proprio qui, come un punto di partenza: sono stata una lavoratrice precaria troppo a lungo per aver maturato con il sindacato un rapporto di reale fiducia. Gli organi tradizionali di rappresentanza non avevano cittadinanza nelle terre del lavoro invisibile dove camminavamo io e i miei colleghi: erano inesistenti laddove si perpetravano le vessazioni e ci apparivano troppo rigidi nelle strutture e nei metodi per potersi adattare al nostro pericolante equilibrio contrattuale. Noi, che stentavamo persino a confessarci l’un l’altro quanto quel modo di lavorare ci precarizzasse le scelte e i sogni, non avremmo mai concepito per noi stessi una rappresentanza sindacale: sarebbe equivalso a dire che qualcosa non andava, e la negazione del dissenso era parte non scritta del nostro contratto.