BookAvenue Book Festival. Alla ricerca dell’editore perduto.

di Carla Casazza

Esordire? Non siete soli: dalle agenzie letterarie al BookAvenue Book Festival, sono vari gli strumenti di promozione.
Nella mia rubrica First Circle, qui su Bookavenue, vi parlo di autori esordienti: “scovare” quelli bravi e aiutarli a pubblicare fa parte del mio lavoro. A volte è un cammino faticoso ma estremamente stimolante, soprattutto perché mi dà l’occasione di leggere cose molto interessanti che meritano di essere introdotte nel mercato editoriale. Ovviamente mi capita di leggere anche manoscritti piuttosto “tristi”, ma non è di questi che voglio parlare.
Da questa introduzione probabilmente avrete già capito che di mestiere faccio l’agente letterario e non solo: diciamo che la mia “azienda” si occupa degli autori “chiavi in mano” fornendo loro tutti i servizi utili a portare avanti il proprio lavoro delegando a me e alle mie collaboratrici tutte le incombenze che non siano la scrittura.

BookAvenue Book Festival. Due occhi, una notte insonne e quattro neuroni svegli, regalati a una mano.

di Paola Manduca

Oggigiorno, tutti scrivono libri.
Una frase tormentone che corre da qualche tempo sulle bocche di quei pochi che, con ogni evidenza, non l’hanno ancora fatto. Ed è una frase che, a volerla contestualizzare, circola più dai parrucchieri che nei salotti, per due motivi. Il primo è che nei salotti il rischio di conoscere qualcuno che abbia dato alle stampe il suo preziosissimo manoscritto è più elevato, ed è consigliata prudenza. Il secondo è che dai parrucchieri si leggono giornali che, per quanto discutibili, danno il polso reale di quel che sta accadendo alla nostra società: comici, conduttrici di tg, attori, suore, tennisti, astronauti ma anche perfetti sconosciuti affidano al libro il volano della loro interiorità fino ad allora inespressa, e si lasciano recensire con la voluttà di una vergine ipocrita.

michela murgia

L’uomo che guarda

di Michela Murgia

Parigi è offensivamente simile alla sua rappresentazione in cartolina. La parte di città dove mi sto muovendo da giorni sembra essersi messa d’accordo per replicare con fedeltà ogni singolo stereotipo che qualunque non francese associa in automatico alla Francia. C’è tutto: baguette, bistrot, croissant e sopra ogni cosa quell’atmosfera retrò da vecchio cinematografo, unita al gusto per le cose vecchie disposte in apparente casualità sui davanzali di certe case dalla facciata di legno. Speri che la città ti risparmi almeno l’organetto e invece giri l’angolo di rue de Seine ed eccolo lì, pronto a spararti Edit Piaf tra i tonfi dei passi della gente che viene via dalla visita a Notre Dame.

L’orso che non lo era

l'orso che non lo eraC’era una volta un Orso che un giorno, era un martedì, si rintanò in una caverna nel bosco per il suo lungo sonno invernale. Ma quando a primavera riaprì gli occhi … niente più alberi, niente più erba, niente più fiori … Come poteva immaginare di essere finito in una fabbrica?…« Torna al lavoro!» gli sbraitò un uomo non appena lo vide. « Ma io non lavoro » disse l’Orso « Io sono un Orso» …
Vi presento oggi un’altra storia deliziosa, illustrata e scritta dal tratto geniale di uno dei primi cartoonist americani,  un grande maestro dell’animazione collaboratore anche dei fratelli Marx e di Jerry Lewis: il grande Frank Tashlin.
Un concentrato di poetica stralunata, screziata comicità e malinconia che si legge in poco tempo ma rimane per sempre.

Chiude Travel Bookshop

Tra i suoi scaffali polverosi era nata la storia romantica tra Hugh Grant e Julia Roberts nel film del 1999 ‘Notting Hill’: oggi la celebre libreria ‘Travel Bookshop’, a due passi da Portobello Road a Londra, rischia di chiudere. Se non si troverà un compratore entro due settimane il negozio di libri di viaggio gestito nel film dal timidissimo Grant, sbaraccherà una volta per tutte dopo circa 32 anni di storia.

«La Patria per me è la lingua», il primo amore di Lodovico Terzi

Libro del mese / Settembre. Questo librino di Lodovico Terzi, pubblicato da Einaudi all’inizio dell’estate, vale tutti i libri-furbi di Pansa. È un magnifico memoir che narra i “due anni senza gloria” di un ragazzo borghese arruolato nella RSI e del conflitto personale e famigliare che lo costringe a una maturazione civile e politica. Non mi meraviglia che un libro così difficile e onesto non sia stato candidato in alcun premio letterario.

Oggi Terzi ha 86 anni, abita a Vigevano. Per decenni è stato un finissimo traduttore – Swift, Defoe, Dickens, Stevenson. Ha lavorato per Adelphi, Mondadori, Bompiani e mosso i primi passi nell’editoria in via Biancamano, all’Einaudi, stringendo amicizia con Luciano Foà, Italo Calvino, Carlo Fruttero e Giulio Bollati.

Stargirl

stargirl… Il fatto è che, in un gruppo, tutti agiscono fondamentalmente allo  stesso modo è così che il gruppo si tiene insieme.
–     Tutti? –  chiese lei.
–    Beh, quasi tutti –  risposi –  Per questo ci sono prigioni e manicomi, perché le cose continuino così.
–    Pensi che dovrei stare in prigione? – mi chiese.
–    Penso che dovresti sforzarti di essere più simile a tutti noi – risposi.
–    Perché?
–    Perché sì.
–    Dimmelo – insistette.
–    Perché non piaci a nessuno – dissi …

foto autore

Don DeLillo, L’uomo che cade

riproponiamo l’articolo di Michele Genchi, libro del mese di settembre 2009, in occasione del decimo infame anniversario.pm

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Dove eravamo tutti l’undici settembre 2001?
Abbiamo ancora il ricordo di quel giorno prima che diventassimo tutti reduci di quel giorno?
Io, per esempio, mi ero sposato solo 48 ore prima. Ero tornato a casa con mia moglie ed eravamo partiti per il viaggio di nozze verso l’altra parte del mondo. In quell’isola lontana le immagini di quanto accadeva in diretta arrivavano come un eco di uno scoppio lontano. Era il telegiornale della CNN che trasmetteva il crollo delle torri mentre noi, tornati dal mare, ci asciugavamo i capelli increduli di quanto era davanti ai nostri occhi e cambiando la prospettiva di un giorno qualunque della nostra vita.

E’ sabato mi hai lasciato e sono bellissimo

Ema ha quasi vent’anni, è da qualche giorno che ha finito la maturità, ma non ha la minima idea di cosa farà da grande perché “per cominciare il futuro” c’è sempre tempo.
Si crede Paul Newman o “al limite anche Humphrey Bogart” e ha tutta l’estate davanti per sentirsi bruciare dal sole e vivere intensamente nel suo piccolo grande mondo fatto di partite a biliardo, croissant caldi, asciugamani stesi sulla spiaggia, poesie di Baudelaire e donne dalle gambe lunghissime…