Maria Duenas, La notte ha cambiato rumore

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   Tempo di lettura: 4 minuti

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Vi ho fissato un appuntamento, è per oggi 13 settembre, nel pomeriggio vi aspettano alle casse di una qualsiasi libreria per l’acquisto di uno dei libri più belli del 2010.
Mi sono permessa di farlo, di prendervi questo impegno perché so che poi ne sarete entusiaste.
Entrate in libreria, puntate le novità, guardate le copertine, il mio libro sulla sua ha un quadro di Jack Vettriano (già solo per questo merita di essere preso tra le mani…) e un titolo poetico.
Afferratelo e andate a casa. Se credete che oggi pomeriggio avrete di meglio da fare, o che non vi sarà possibile mantenere l’impegno, o se semplicemente non vi fidate di me (nel tempo vi ho mai deluso?) cliccate su google il nome della mia autrice e troverete altri che come me hanno letto questo libro, in spagnolo (400.000 copie vendute in Spagna, scusate se è poco…) o in anteprima in Italia… Signore il fatto che dobbiate comprare questo libro non può essere oggetto di discussione: fatelo e basta.

La sera del 13 settembre non esisteranno fidanzati da coccolare dopo una giornata di lavoro, bambini che non riescono a prendere sonno, mariti che aspettano la cena…ordinate una pizza e buttatevi sul divano in compagnia di Sira Quiroga Martin.
Sira vi ricorderà Rossella (proprio quella Rossella lì…), l’intero impianto del romanzo vi ricorderà Via col vento, o uno qualsiasi di quei racconti, alla chiusura dei quali si emette un sospiro profondo, un po’ soddisfazione, un po’ dispiacere.
Sira vive a Madrid, la Madrid prima di Franco, è figlia di una sarta e come tale impara a cucire, Sira è una brava figlia, promessa sposa a un uomo medio, impiegato statale, un po’ noioso certo, ma tutto ciò a cui la figlia di una sarta può aspirare.
L’acquisto di una macchina da scrivere però, farà girare il vento.
Allora Madrid, diventerà Tetuan e attraverso la voce di Sira sapremo cosa è avvenuto in quegli anni in Spagna e nel suo protettorato nordafricano.
E’ lei a lasciare Madrid al seguito di un amore folle, è lei a girare per le stradine di Tetuan e a farci respirare l’aria polverosa e sensuale del nordafrica.
Ed è ancora Sira a ricostruire la sua vita distrutta dalla guerra, lontana dalla famiglia, dal suo paese d’origine, avendo in dote solo un mucchio di debiti (l’amore folle lascia il segno) ago e filo.
Vi piacerà vederla di fronte allo specchio, con le forbici in mano, il giorno in cui deciderà che è arrivato il momento di resistere agli assalti della vita…farà infatti quello che facciamo tutte in questi momenti : si taglierà i capelli, e poi si sentirà rinata.
Vi piacerà ascoltarla parlare di Ramiro, perché tutte abbiamo avuto il nostro Ramiro…
Rimarrete affascinate come lo sono stata io dal turbinio di personaggi e situazioni che avvolgeranno l’umile sartina. Sarete dalla sua parte anche quando si lascerà coinvolgere in qualcosa di un po’ losco, tratterrete il respiro quando sarà in pericolo e sarete con lei quando piena di soggezione varcherà la soglia dei palazzi più eleganti di Madrid.
Bella e ingenua, orgogliosa fino alla morte Sira ha le caratteristiche di un’eroina di altri tempi, ed è proprio lì che vi porterà, in un’epoca ormai lontana ( la Duenas allega al romanzo una bibliografia degna di un dottorato in storia) fatta di abiti lunghi, baciamano e uomini con il cappello.
Leggetelo, e poi saprete cosa regalare a Natale.

 

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2 commenti

  1. una sola parola … meraviglioso !

  2. Ciao a Layla, l’ho preso stamattina su suggerimento accalorato di un tuo collega.
    Vi farò sapere non appena lo leggo!
    Buone letture a tutti!

I commenti sono chiusi.