Le favole. Il luogo dove i personaggi reali e quelli fantastici s’incontrano.

albero foto di marina andruccioli
   Tempo di lettura: 7 minuti

Saper intrecciare generi diversi in modo sorprendente, attingere a piene mani dalla propria esperienza e fantasia e da quello che ci circonda sono tutte peculiarità del libro di cui vi voglio parlare: ha infatti le caratteristiche, la genialità, la fantasia e la trama delle più avvincenti storie che abbiate mai letto ed è in assoluto uno dei miei libri preferiti. Anche se è uscito molti anni fa, la considero una lettura INDISPENSABILE per chi è amante dei libri e delle storie famose in essi contenute, ed il perchè è presto detto: cosa sarebbe successo se Renzo nelle prime pagine de “I promessi sposi” avesse incontrato Casanova e quest’ultimo lo avesse convinto a non sposarsi? E se Dante avesse ricevuto in regalo una dettagliata cartina da Virgilio, perchè impossibilitato ad accompagnarlo e a fargli da guida, e non avesse quindi smarrito la diritta via, la Divina Commedia di cosa parlerebbe? E ancora: se Alice invece di lanciarsi all’inseguimento del coniglio bianco si fosse chiesta se soffrisse di allucinazioni e fosse andata in analisi, la storia di “Alice nel paese delle meraviglie” ci avrebbe narrato delle sue sedute dall’analista? Forse tutte queste domande se le è poste anche Jasper Fforde, scrittore britannico, quando ha brillantemente unito il genere comico, il giallo, il poliziesco, il fantasy, il thriller, una punta appena di Horror e non ultimo il genere classico in un unico libro: Il caso Jane Eyre.

Siamo in un 1985 surreale, dove la detective Thursday Next, una detective letteraria per essere precisi, viene assoldata per indagare sulla scomparsa di un famoso manoscritto, il Chuzzlewit di Charles Dickens. Perché nella storia raccontata in questo spassosissimo libro esistono persone che grazie all’invenzione dello zio di Thursday, Mycroft, possono viaggiare nel tempo, entrare ed uscire a loro piacimento dai libri dato che la barriera tra letteratura e realtà è stata abbattuta. E come in ogni buon thriller che si rispetti, ecco entrare in scena un personaggio di dubbia moralità che, impadronitosi di questa tecnologia, tenta di cambiare la storia contenuta nei libri come ci è stata tramandata, di rapire i personaggi e peggio ancora cerca di farli sparire dalla storia originale. Lo zio Mycroft (un genio affascinato dal tempo e dalla sua elasticità e padre della tecnologia che permette di infiltrarsi fisicamente nelle pagine e nella storia delle opere letterarie che tutti conosciamo) viene rapito da questo criminale che riesce così ad impadronirsi della chiave per entrare ed uscire da un manoscritto originale e di poterne manipolare la storia con la terribile conseguenza che anche le copie esistenti in tutto il mondo seguiranno lo stesso destino nel medesimo istante.

Tutto ciò potrebbe avere un gravissimo impatto sul patrimonio letterario dell’intera umanità: che senso avrebbe narrare delle imprese di Ulisse nell’Odissea se il protagonista se ne resta a pescare a Itaca perché un misterioso personaggio che compare solo in poche righe di pagina 24 lo convince a non partire ? E se l’avaro Scrooge ne “Il canto di Natale” di Dickens avesse bevuto un sonnifero sciolto a sua insaputa in una tazza di latte sempre dallo stesso misterioso personaggio a pagina 10 e i tre fantasmi avessero tentano invano di svegliarlo? Questi classici della nostra letteratura cosa sarebbero diventati? La nostra eroina si trova proprio alle prese con il cattivo di turno che ruba un prezioso manoscritto, decide poi di far sparire un personaggio in un’altra famosa storia e non contento, infine, si intrufola tra le pagine del capolavoro della Bronte e insidia proprio lei, la protagonista: Jane Eyre. Come scrive Fforte “Nel giro di trenta secondi dal rapimento di Jane, un primo lettore aveva notato con preoccupazione strani sommovimenti a pag.107 della sua edizione rilegata di Jane Eyre”. E sarà proprio l’altro protagonista del famossimo romanzo, il burbero Rochester, che aiuterà la nostra detective e le darà una mano ad acciuffare il pericoloso criminale e a cambiare il finale di questa celebre storia d’amore.

Jasper Fforde è nato a Londra nel 1961 ed è il papà di Thursday Next, la protagonista di ben quattro libri, a cui ne aggiunge uno scritto a furor di popolo. Per chi, come me, adora leggere, questo libro è divertente e insieme affascinante: la storia si intreccia con i classici che abbiamo letto e dei quali abbiamo ben in mente la storia, ma li rileggiamo con la fantasia dell’autore e ci si diverte davvero tanto davanti agli imprevisti e alle divagazioni che l’autore si prende non solo nella letteratura così come la conosciamo, ma instillandoci anche il sospetto che alcuni agenti della cronoguardia abbiano modificato nel corso degli anni alcuni fatti della storia dell’umanità.

Non so cosa mi abbia divertito di più, se la commistione di generi diversi o il sognare di poter entrare in un libro, ma vi assicuro che dopo aver letto “Il caso Jane Eyre” non riuscirete a guardare i libri con gli stessi occhi. Certo che se io potessi davvero varcare quel portale sceglierei ad esempio di aggirarmi tra le pagine di “La casa degli spiriti” di Isabel Allende per passare un po’ di tempo con Clara, poi mi piacerebbe sferruzzare un po’ di lana davanti ad un caminetto insieme a Miss Marple in uno dei gialli di Agatha Christie che la vedono protagonista, certamente vorrei fare amicizia con Gregor Samsa ne “La metamorfosi” di Kafka, vorrei accompagnare tenendo per mano lungo il fatidico miglio verde il protagonista dello splendido libro di Stephen King “Il miglio verde”, ma soprattutto vorrei essere li a guardarle il viso quando, a pagina 1053 della mia edizione di “Via col vento” di Margaret Mitchell, Rossella pronuncia la famosissima frase “Dopo tutto, domani è un altro giorno”.

E sono sicurissima che proprio adesso state facendo anche voi lo stesso elenco!!

Per BookAvenue, Marina Andruccioli

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Il libro:

Jasper Fforde,
Il caso Jane Eyre,
Marcos y Marcos edizioni, pp. 378, 2006


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