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di Tullio De Mauro

Meglio un diploma in un istituto professionale industriale o commerciale che una laurea in storia dell’arte: parole di Barack Obama durante un incontro in uno stabilimento della General Electric in Wisconsin lo scorso 30 gennaio.

Peter Weber (su The Week del 19 febbraio) ricostruisce il putiferio che si è scatenato. Obama è stato tempestato di email di protesta. E alla fine ha dovuto smentirsi o meglio spiegare che era stato frainteso, che lui la storia dell’arte la ama fin da ragazzo e che, però, per molti ragazzi sarebbe meglio un buon lavoro nell’industria o nel commercio, e riflettere meglio sulla laurea da scegliere piuttosto che scegliere un incerto futuro come storico dell’arte. Nuove proteste che hanno rilanciato la questione della convenienza degli studi universitari negli Stati Uniti.

Dati di varie ricerche alla mano, Weber spiega che certamente per la fascia giovane (23-32 anni) dagli anni cinquanta al 2013 la laurea è diventata sempre più vantaggiosa rispetto a diplomi universitari biennali o a diplomi di scuola secondaria, che sono stati retribuiti sempre meno. Oggi un giovane laureato guadagna in media 48mila dollari, contro i 30mila di chi ha un diploma biennale e i 28mila di chi ha un diploma di media superiore. Dunque laurearsi conviene e conviene qualunque sia la laurea? La domanda ha riacceso nuove discussioni che si sono andate spostando verso un’altra questione e nuovi dubbi sull’utilità di una laurea negli Stati Uniti. (*)

Leggi anche l’articolo dal titolo laurearsi conviene all’indirizzo di seguito:

http://www.internazionale.it/opinioni/tullio-de-mauro/2011/09/27/la-laurea-conviene/

 

(*)di Tullio De Mauro da Internazionale n. 1047

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