foto di ©marinaandruccioli
   Tempo di lettura: 4 minuti

Quando giunge il momento della resa dei conti, a volte non basta girare pagina, si deve cambiare libro.
A volte viene da pensare che ci siano degli Dei capricciosi e bizzarri che giocano con gli eventi che segnano alcuni giorni della nostra vita e spesso non ne capiamo la ragione.
A volte ci sembra di non poterci chiamare Davide se il vero nome di Golia è destino e non abbiamo argomenti per imporre al fato e alla sorte la nostra volontà.

Un destino capriccioso sembra orchestrare finalmente l’atteso faccia a faccia tra Emma e Carlo, che dopo tanti anni di matrimonio naufragato in un divorzio, concordano un appuntamento per provare a chiarire malintesi, a raccontare silenzi, dar voce alle tante cose non dette che li hanno divisi e ancora li tengono separati.

Ma l’atteso confronto non ha luogo, forse Golia oltre ad essere capriccioso è anche molto furbo.
Lidia Ravera affronta in questo romanzo temi complessi e delicati sul rapporto di coppia con una struttura che mi ha incantato: frasi brevi, tra il colloquiale il semplice e il familiare che crea una immediata complicità e sintonia tra la sua penna ed il lettore.
Spesso, soprattutto in amore, ci sentiamo senza difese e non abbiamo il coraggio o forse la lucidità per affrontare finalmente ciò che ci tormenta.

Ogni frase di questo libro è impregnata di queste gocce che sembrano fuoriuscite dal beccuccio di un alambicco che distilla i sentimenti, che separa le emozioni dalla tristezza, condensa la realtà e rende nuovamente liquide certe situazioni che si erano rapprese a causa di strati di cose non dette.
Piango e non so dire perchè. Mi intenerisco su me stessa, piango come per chiedermi un abbraccio. Non sono infelice. O almeno non credo.

La gente ha un cattivo rapporto con la tristezza,la vuole schiacciare sotto il tallone dei buoni propositi come un insetto nocivo, la vuole estirpare. Ma io no. Io ci tengo a questa tristezza riparatrice, e non permetto a nessuno di manometterla. Carlo resterà dentro di me e fuori di me. Dentro di me andrà ad allinearsi con tutti gli altri errori, ma resterà il più amato. Il più amato dei miei errori.
Mi sono immersa profondamente in questo libro ed ho amato stare alle spalle di Emma mentre scrive sui suoi quaderni le riflessioni, i pensieri, lo sconforto, le emozioni.

Lidia Ravera ha la capacità di mostrarci in maniera sorprendentemente semplice la vita degli altri: ecco allora che le goccioline che distilla per noi con il fuoco della sua penna dal suo alambicco foderato di pagine sono pura e semplice sapienza.
In effetti a cosa serve vivere se non ad imparare a vivere e provare a diventare persone migliori?
Perchè nei libri, oltre alle storie troviamo qualcosa che ci accomuna tutti: qualsiasi situazione i personaggi stiano vivendo o qualunque prova debbano superare vogliono le stesse cose che vogliamo anche noi, ovvero amore, gioia e comprensione.
E non importa che ci sia o meno un lieto fine: quando abbiamo in mano un libro come questo, è talmente bello intrufolarsi nei pensieri dei personaggi mentre dipingono la loro vita che più volte durante la lettura ho avuto la sensazione che non stavo tenendo in mano un romanzo, ma una tela dove un sapiente pennello stendeva colorati tratti di esistenze davanti ai miei occhi.

per BookAvenue, Marina Andruccioli


il libro

Lidia Ravera,
L’amore che dura,
Rizzoli,
ed. 2019 pp.412


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