La morte di Umberto Eco

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Umberto Eco era malato di tumore ed è mancato ieri sera nella sua casa di Milano a 84 anni. Il suo ultimo intervento pubblico è di fine novembre in occasione del lancio della nuova casa editrice “La nave di Teseo” di cui è stato per il brevissimo tempo dato, comproprietario insieme ad altri scrittori raccolti intorno ad Elisabetta Sgarbi. Oggi la ciurma di quella nave composta da nomi che vanno da Kureishi a Veronesi passando per Jelloun e i fratelli Sgarbi, hanno salutato il loro comandante.

 

 

Umberto Eco con la sua penna ha segnato moltissimo la società italiana e la sua cultura. Semiologo di importanza internazionale è stato anche un grandissimo scrittore: quello del Nome della rosa, un capolavoro e best-seller a livello mondiale ma anche autore di altrettanti straordinari romanzi conosciuti con i titoli come: “Il pendolo di Foucault”, l’Isola del giorno prima, fino a Numero Zero.  Migliaia di studenti, pure, sono “passati” per quel straordinario saggio “come si fa una tesi di laurea”.

Polemista educato, ha registrato le storture e i paradossi del nostro tempo, qualche volta con  humor tagliente e garbato e sofferta ironia: quelle della “bustina di Minerva”, la rubrica che ha tenuto per anni sulle pagine dell’Espresso. Disubbidiente per eccellenza, ha preferito mettere dei soldi di tasca propria e raccogliere intorno a una idea amici editor e scrittori, rifiutando di assoggettarsi all’idea della nascita di un monster editoriale, di un solo grande gruppo, quello che ha chiamato per primo “Mondazzoli”. Proprio con la sua Nave, uscirà postumo nelle prossime settimane, il suo nuovo libro: un saggio che raccoglierà le “bustine” e interventi dai “diari minimi”; lo ha confermato Elisabetta Sgarbi nel corso di un commento a caldo su quanto è accaduto.

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